Aumentano i costi della linea C rispetto alla cifra stabilita nell’appalto. Per collegare Pantano a piazzale Clodio ci vorranno 500 milioni in più. Nonostante siano state cancellate due stazioni: a Largo Argentina e davanti a Castel Sant’Angelo. Il motivo per i ritrovamenti archeologici che hanno imposto decise varianti al progetto. E anche i tempi si sono dilatati, infatti il tratto San Giovanni-Alessandrino sarà consegnato con due anni di ritardo. Il consorzio di imprese “Metro C”, costituito dalla capofila Astaldi con la Vianini del gruppo Caltagirone, il Consorzio cooperative costruzioni e Ansaldo Trasporti, il 14 febbraio 2006 si era aggiudicata la gara per tre ragioni: aveva garantito di finire i lavori per il tratto San Giovanni-Alessandrino 620 giorni prima del previsto e offerto una riduzione del 18% sul prezzo delle opere civili, del 16% sugli impianti elettroferroviari, del 14,50% sulla fornitura dei treni. Ribassi che tutti insieme avevano prodotto un risparmio sulla spesa prevista di 500 milioni di euro. Non più tre miliardi di euro, come calcolato da Roma Metropolitane, ma due miliardi e mezzo. L’Ati, inoltre, e questa è la terza ragione, si era impegnata a cominciare senza attendere i finanziamenti statali, comunali e regionali, anticipando il 20% dell´importo complessivo. Ora i conti sono tornati al punto iniziale con la possibilità, molto concreta che salgano ancora per ulteriori varianti che si renderanno necessarie in corso d’opera. Sono all’esame del Cipe le varianti della tratta fondamentale e la relativa rimodulazione dei quadri economici.Gli incrementi più rilevanti riguardano le opere di salvaguardia degli edifici storici e dei monumenti, che segnano già un aumento di spesa di 124 milioni di euro. Le stazioni, che segnano un più 100 milioni di euro; per le migliorie impiantistiche si chiedono invece 10 milioni in più, per il materiale rotabile 48 milioni e per le spese tecniche 30 milioni. Per la tratta T2 da Colosseo a Clodio/Mazzini i rilievi e indagini su terreno, edifici storici, monumenti, in particolare per la stazione Venezia segnano già un incremento dei costi di circa 14 milioni. Tracciando la somma solo per questi incrementi la cifra lievita di 326 milioni di euro. Per quanto riguarda le stazioni le varianti proposte principali sono per quelle di San Giovanni e Colosseo. Per la prima si propone di realizzare la linea C al di sotto della linea A e lo spostamento della stazione Amba Aradam a piazzale Ipponio. Per quanto riguarda invece la stazione Colosseo, in corrispondenza di via dei Fori imperiali, si sta prevedendo di realizzare due manufatti indipendenti a servizio delle linee B e C che, seppure collegati in quanto stazioni di scambio, comportano oneri di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti nel progetto preliminare, segnando appunto un incremento di cento milioni di euro. Al di là di progetti e lavori tecnici, sono state inserite anche delle varianti per migliorare la sicurezza con nuovi interventi tecnologici. Si propone, ad esempio, il sistema Wi-Fi per applicazione di connessione senza rete, come ad esempio la videosorveglianza nelle gallerie e consentendo l’accesso wireless alle immagini provenienti da treni, gallerie, aree esterne alle stazioni; per la video informazione al pubblico si propone un incremento da 4 a 6 monitor per vagone, portando il numero dei monitor per ciascun treno da 24 a 36. Ancora, l’estensione della copertura video delle stazione alle aree non coperte dalla video sorveglianza. Si tratterebbe in questo caso di un sistema “intelligente” in grado di rilevare le condizioni critiche per la sicurezza, come ad esempio un bagaglio incustodito, elevato affollamento, comportamento anomalo, accesso ad aree protette. Queste varianti comporterebbero un incremento dei costi pari a 35 milioni 687 mila euro, passando così dai 7,7 milioni previsti nel progetto esecutivo a 43,4 milioni con il progetto di variante. Sono queste alcune delle varianti che presto dovranno superare l’esame del Cipe per il via libera definitivo.