Nello strano mondo dei trasporti italiani capita anche d’incontrare città come Cagliari che con solo 160.000 abitanti (300.000 mila nell’area metropolitana) stia per realizzare una metropolitana sotterranea di ben 17,5 km per 23 stazioni quando città ben più grandi come Torino, Napoli e Genova dispongono di molti meno km e stazioni in servizio. Fin’ora si trattava solo di un progetto sulla carta ma con il recente “pacchetto” del Cipe sono arrivati i primi 60 milioni dei 472 milioni di euro stimati (sicuramente per difetto…) per l’intera opera. I vertici comunali e dell’Azienda di Trasporto CTM affermano, molto ottimisticamente che tra cinque anni i lavori saranno completati, 3 anni per lo scavo delle gallerie e 2 per i lavori di rifinitura a gallerie e stazioni. Il motivo ufficiale per cui si è scelto un sistema sotterraneo in luogo alla progetto metrotranviario già in parte in atto è per liberare le strade in superficie e garantire una maggior affidabilita’ del servizio. Qualsiasi esperto sa che la tendenza europea per le medie e piccole città è proprio al contrario di quanto affermato a Cagliari: sottrarre spazio al trasporto privato a favore di quello pubblico, decongestionando le vie cittadine anche attraverso opere di riqualificazione urbanistica delle zone attraversate da tranvie o metrotranvie. Ma l’Italia è anche questo, non ci stupiamo più di niente.