Pisa e Livorno fino agli anni Cinquanta del secolo scorso hanno ospitato estese reti tranviarie urbane ed extraurbane. Il tram è stato una presenza importante in tutta la piana e la foce dell’Arno e la costiera toscana centrale. Soprattutto ha svolto una indiscussa azione strutturante dello sviluppo urbano dalla piana dell’Arno alla costa livornese.
Un assetto demografico che si è consolidato intorno a linee di trasporto su ferro per poi, una volta assunto un carattere urbano, restare privo di una offerta di trasporto affidabile ed efficiente.
Alla luce delle nuove esigente di efficienza e resilienza urbana, sarebbe sostenibile la reintroduzione di servizi tranviari?
Il ritorno del tram a Pisa, Livorno, Lucca e Viareggio è possibile: la chiave per un investimento efficace e sostenibile non è nella realizzazione di reti distinte ma in sistemi integrati con soluzioni progettuali che sfruttino tutte le potenzialità del sistema tram.
E l’aeroporto?
Quello che si evince dall’applicazione di un modello agent-based, è che un servizio ferroviario leggero per l’aeroporto di Pisa, collegando senza rotture di carico l’aerostazione ai centri della piana, Livorno, Lucca e la Versilia avrebbe una attrattività più alta del people mover.
A parità di costo del biglietto permetterebbe di attrarre sul mezzo pubblico il doppio (+208%) degli utenti nei loro spostamenti da/verso l’aeroporto.
Che tipo di tram sarebbe più efficace in termini di attrattività ed efficienza del servizio?
I numeri economici sarebbero i seguenti per le 4 direttrici individuate nello studio:
Analisi di fattibilità per la realizzazione di un servizio tranviario urbano ed extraurbano nella piana dell’Arno e la costa toscana tra le città di Pisa, Livorno, Lucca e Viareggio.
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