Alstom e il Fonds Stratégique d’Investissement (Fondo Strategico d’Investimento) hanno concluso positivamente, con il sostegno attivo del Ministero della ripresa industriale, i negoziati con Lohr Industrie per l’acquisizione dell’attività di produzione del tram su gomma Translohr. Alstom (51%) e FSI (49%) acquisiranno il 100% di questa attività, per 35 milioni di euro. Patrick Kron, Presidente e CEO di Alstom, ha accolto favorevolmente l’accordo, che contribuirà a mantenere l’attività in Alsazia, conservare i posti di lavoro e garantire la corretta attuazione dei progetti in corso – soprattutto per RATP, che ha contribuito a rendere possibile questo accordo che permetterà di sviluppare la tecnologia e le opportunità commerciali del Translohr con il supporto delle forze del gruppo Alstom. L’accordo sarà concluso al completamento delle procedure legali, dei processi informativi e a seguito dell’approvazione delle autorità competenti.
Ma torniamo un attimo indietro e ripercorriamo questa travagliata trattativa. Era il 10 aprile, quando Alstom annunciava l’interessamento – con il Fondo Strategico di Investimento (FSI) – per l’acquisto dell’85% della divisione tramway di Lohr Industries, il marchio del gruppo Lohr che opera nella fabbricazione e nella commercializzazione del famoso tram su gomma Translohr. In base a quella prima bozza di accordo Lohr S. A., società madre del gruppo Lohr Industries, avrebbe conservato il 15% del capitale per una transazione pari a 59,5M€. Translohr è prodotto nello stabilimento di Duppigheim (912 dipendenti), in Alsazia a 22km da Strasburgo. L’acquisizione “in-house” ha lo scopo di garantire la prosecuzione delle attività a Duppigheim e la continuazione di una produzione ritenuta strategica per il TPL in Francia. L’idea ritenuta vincente dal FSI era quella di tutelare il marchio Translohr potendo contare sulla rete commerciale di Alstom Transport. Lunedì 4 giugno Lohr S. A. ha gelato le transazioni dichiarandosi formalmente in stato di insolvenza. Gravemente colpita dalla crisi (delle sue 4 divisioni, l’unica ad essere in attivo è proprio quella tranviaria) Lohr ha puntato tutto sulla cessione del Translohr per una boccata d’ossigeno: la mossa tattica di annunciare il fallimento entro 15 gg se non veniva raggiunto un accordo con Alstom e l’ISF era proprio quella di uscire dall’empasse di trattative estenuanti che duravano ormai da 2 mesi.
Azienda a conduzione familiare, Lohr Industrie nasce come produttore di bisarche (i mezzi che trasportano vetture e camion) e veicoli commerciali speciali: un’attività che da 10 anni soffre la stagnazione del mercato ma anche una forte contrazione della domanda di trasporto pesante rispetto a un mercato che sta cambiando rapidamente aspetto. Così i primi 98 licenziamenti nel febbraio 2009 cui hanno fatto seguito altri 150 nel maggio 2010. Singolarmente è la voce dello stesso Mattern a dire che Mr. Lohr ha sbagliato, cercando a tutti i costi di mantenere invariato il personale: “è un peccato mortale per un sindacalista, dire questo, ma Lohr è finito con le spalle al muro proprio perché voleva mantenere tutti i posti di lavoro a tutti i costi”. Secondo i sindacati il Governo potrebbe aiutare il gruppo indirizzandogli una commessa per carri merci che SNCF sta per mettere a bando.
NOTA: Il Fonds stratégique d’investissement, o FSI, è un fondo di investimento creato dallo Stato francese nel 2008. È in tutto assimilabile a un fondo sovrano: sono denominati fondi sovrani alcuni speciali veicoli di investimento pubblici controllati direttamente dai governi dei relativi paesi, che vengono utilizzati per investire in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, immobili) e altre attività i surplus fiscali o le riserve di valuta estera. I fondi sovrani sono nati soprattutto nei paesi esportatori di petrolio: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Norvegia, ma anche nel piccolo Singapore, grazie agli ingenti ricavi delle transazioni internazionali che vi si svolgono. La Francia disponeva già di organismi assimilabili a fondi sovrani:
- Caisse des dépôts et consignations (Cassa depositi e prestiti), con un patrimonio di 120 miliari di $ (80 miliardi di €) ;
- Fonds de réserve pour les retraites (Fondo patrimoniale pensioni), con un patrimonio di 50 miliardi di $ (33,8 miliardi di €).
Nessuno aveva però come obiettivi il sostegno diretto al tessuto produttivo del Paese. La creazione di un fondo di investimento è stata decisa dall’allora Presidente della Repubblica, il 30 ottobre 2008, per sostenere le imprese francesi che necessitavano di prestiti stabili, meno legati alle oscillazioni del mercato finanziario, per finanziare progetti di sviluppo. Le modalità operative sono state definite con decreto il 20 novembre seguente. Il Fondo è stato attrezzato con un primo stanziamento statale da 6 miliardi di € che sono diventati 20 nei primi mesi del 2011, di cui:
- 14M€ sottoforma di partecipazioni detenute per lo Stato dalla Cassa depositi e prestiti in società ritenute strategiche (Air France, Renault, Chantiers de l’Atlantique…) ;
- 6 M€ messi a disposizione direttamente dalla Cassa depositi e prestiti.