Il Cipe ha dato il via libera al finanziamento di 81,1M€ a favore della linea al fine di evitare il blocco dei lavori (del valore complessivo di 1,38 miliardi di euro) a causa dei “contenziosi in corso”. Il Cipe ha deliberato la disponibilità di un totale di 253 M€ che consentiranno di mantenere aperti i cantieri della metro C senza la sospensione dei lavori più volte temuta che avrebbe obbligato il contraente a ritiare le talpe (che hanno un costo di 200mila €/giorno di nolo e quindi non possono stare ferme per lunghi periodi). A garantire l’arrivo della linea fino al Colosseo contribuiranno finanziariamente lo Stato, la Regione e Roma Capitale. La tratta dopo il Colosseo dovrà essere finanziata attraverso il project financing: ricordiamo che, al momento, anche la progettazione è ferma al preliminare e il definitivo presentato dall’attuale contraente insieme al contestato piano di progetto di Finanza non è stato approvato. La società consortile si sarebbe fatta carico dei lavori per ultimare il tracciato, non finanziato, mettendo propri capitali, in cambio di diversi milioni di metri cubi da edificare in aree di pregio per il mercato immobiliare. Il Piano è stato giudicato inacettabile, almeno in quella forma, e le polemiche sono costate le dimissioni dell’amministratore di Roma Metropolitane.
Tornando alla delibera CIPE, dei 253 milioni, 157,9 arrivano dal Campidoglio tramite l’ultimo bilancio approvato; 13,9 dalla Regione Lazio e 81,2 sono a carico dello Stato. I cantieri che si apriranno entro gennaio saranno quelli per le fermate Ipponio/Amba Aradam e Fori Imperiali della tratta T3. La fermata Fori Imperiali, capolinea, non costituirà un nodo unico con quella “Colosseo” della B per il parere negativo della Soprintendenza Archeologica di Roma ai tunnel pedonali nei pressi della Domus Aurea (chiusa ai turisti e sotto stretta osservazione dopo alcuni cedimenti alla copertura della sala ottagona). Questa delibera mette la parola fine a un contensioso tra Comune e Stato che dura dal luglio 2011 quando, per la tratta T3 (San Giovanni-Colosseo) il Cipe, aveva stanziato 792 M€. La cifra prevista dal quadro economico, ma insufficiente perché sulla tratta si erano riversati a cascata i sovraccosti delle tratte realizzate a monte. La T3b (la T3 di progetto arrivava a Venezia mentre quella che si realizzerà mancherà dei 770 m tra il Foro di Nerva e la piazza dell’Altare della Patria) misura 2.126 m e avrà solo 2 fermate con una distanza media tra le fermate di circa 1.050: già da questa tratta si vede il temibile prodotto di una progettazione preliminare che ha comunque trascurato la componente storico-sociale di un tessuto urbano senza dubbio complesso e che ha mandato in crisi la realizzazione tra piazza Venezia e San Pietro. Tra un divieto per vincolo di tutela archeologica e la ferma reazione alla distruzione di alcuni elementi storici sottovalutati (stadio della Romolea) il tracciato si è allungato e le stazioni si sono – troppo – diradate. Il costo/km della T3b sarà di 491,5 M€. Tanti per avere una stazione ogni km in area centrale.
La tratta ormai prossima al completamento, Montecompatri Pantano-San Giovanni, con uno sviluppo di 18.188 m ha avuto un costo di 2.530 M€ (attualizzati al 1/1/2012) per un costo parametrico di 139 M€/km. Se si esclude la tratta esterna, da Torrenova a Montecompatri che ha riguardato la riconversione di una linea ferrovia esistente (la Roma-Pantano) di 8.158 m e 824 M€ (attualizzato 1/2012, con i sovraccosti per gli arbitrati) per la tratta di nuova realizzazione, tutta in galleria, da San Giovanni a Torrenova di 10.036 m sono stati necessari 1.968 M€ per un costo parametrico di 196 M€/km.
Intanto è in corso il preesercizio con i treni che corrono, anche di notte, tra Centocelle e Montecompatri. L’apertura di questa tratta è prevista per l’ottobre 2013; per l’arrivo a Pigneto/Lodi si parla di fine 2014 e per la fine del 2015, finalmente, San Giovanni con l’attivazione del nodo MC/MA.
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