Con poche lapidarie righe del comma 5, articolo 14 del decreto 39 (“Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo”) il governo ha sottratto dal portafogli di Genova 75 milioni di euro. Si tratta di finanziamenti inizialmente impostati sul proseguo del tracciato della metropolitana da Brignole a Staglieno, prospettiva abbandonata dall’amministrazione Comunale attuale che avrebbe voluto “dirottare” i fondi sulla tranvia o busvia tra Molassana e Foce. Paolo Pissarello, vicesindaco e assessore alla Mobilità, si dice furibondo. “Siamo di fronte a un dato politico pesantissimo. Si vuole che questo paese esca dalla crisi, ma dalla crisi si esce solo con opere e infrastrutture. Ancora una volta gli enti locali e in particolare Genova, sono stati penalizzati”. Recita il decreto legge all’articolo 14: “I mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti entro il 31 dicembre 2005 in base a leggi speciali che prevedono l’ammortamento a totale carico dello Stato e per i quali gli enti locali mutuatari non abbiano provveduto a richiedere il versamento neanche parziale sono revocati”. Proprio nel 2005, a pochi mesi dalla scadenza, la giunta Comunale precedente ottenne il sì all’erogazione di 75 milioni di euro per proseguire a nord di Brignole con il metrò. Da più di un anno era iniziata a Roma una difficile partita per spostare i finanziamenti. A sì quasi ottenuto arriva il sisma. E tutto, senza troppe comunicazioni, all’improvviso cambia. “Tutti abbiamo nel cuore la tragedia dell’Abruzzo – dice ancora il vicesindaco – ma non si può tutte le volte scaricare il peso delle situazioni sugli enti locali. Già abbiamo un patto di stabilità che ci blocca nel fare investimenti, già siamo stati colpiti dalla mossa demagocica dell’eliminazione dell’Ici. Ora ragioneremo con Anci (associazione dei comuni italiani, ndr) per capire se si possa recuperare qualcosa”. (citazioni tratte dal Secolo XIX)