Il giudice della Corte Suprema della contea metropolitana di Brooklyn (New York) ha deciso che Darius McCollum dovrà essere internato in un manicomio criminale. Ruth Shillingford, questo il nome del giudice, non ha ritenuto sufficienti le rassicurazioni degli assistenti sociali circa la possibilità di seguire Darius, mantenendolo in libertà.
Sally Butler, avvocato difensivo, ha detto tra le lacrime che Darius in questo modo passerà quello che resta della sua vita accanto a pericolosi criminali, lontano dalle uniche cose che riescono ad aprire una breccia nella corazza della sua patologia: i trasporti pubblici.
Darius McCollum, 53 anni, è affetto da una forma particolarmente pervasiva di sindrome di Asperger. Patologia inquadrata per la prima volta da Lorna Wing con una pubblicazione del 1981 in onore di Hans Asperger, psichiatra e pediatra austriaco, il cui lavoro fu riconosciuto solo alla fine degli anni Novanta. Gli individui affetti da questa sindrome, la cui eziologia è ignota, presentano una compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi in alcuni casi ristretti. Diversamente dall’autismo, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o nello sviluppo cognitivo: nei casi più complessi, come quelli di Darius, c’è chiusura quasi completa al mondo esterno. Restano poche finestre e per Darius, l’unica aperta è quella di un autobus oppure della metropolitana.
Darius ha rubato il primo autobus, fuori servizio, a 15 anni guidandolo per mezza giornata. Non per giustificarlo, ma senza alcun incidente. Da allora lo ha fatto per decine di volte: 32 volte è stato bloccato dalla polizia – ma per i suoi tutori molte altre è riuscito a farla franca. Il suo ultimo arresto risale al novembre 2015 quando non ha resistito dal mettersi alla guida di un Greyhound bus lasciato incustodito nel parcheggio della Port Authority (che gestisce, tra l’altro, i servizi pendolari tra New York e il New Jersey).
Non ha mai avuto alcun atteggiamento pericoloso per l’incolumità altrui, per sé stesso o per le cose. Anzi le adora: ha un amore viscerale per gli autobus ed è riuscito, per almeno 3 volte, a mettersi alla guida anche di convogli della metropolitana. Probabilmente la cosa vi lascerà stupiti ma Darius, con la sua patologica meticolosità, può apparire in tutto e per tutto un dipendente come gli altri. Entrando in turno come nulla fosse ha guidato treni della metropolitana di New York, della Metro North, della Long Island Railroad e autobus della New Jersey Transit.
Darius non può essere abilitato alla guida di un mezzo pubblico, per i suoi trascorsi e per la sua patologia. Non c’è spazio nel sistema o meglio lo spazio che gli dedica il sistema è quello dedicato ai non-conformi. È stato già detenuto per 3 anni nel centro psichiatrico giudiziario di Kirby. Costantemente sedato, maltrattato, come tutti i detenuti, è stato registrato come “di sesso femminile”, categorizzato come “psicotico*”, “alcolizzato di razza bianca-irlandese”. Queste descrizioni che comparivano nelle sue cartelle cliniche – sovente malamente redatte a posteriori per essere portate come prove documentali in tribunale – possono rendere l’idea di quanta cura ci sia verso i pazienti internati – brutta parola, ma tant’é – in questi centri.
Come tutti i diversi non ebbe vita facile a scuola: a 10 anni fu gravemente ferito con un paio di forbici da un compagno di scuola. Da allora comincò a fuggire dal New Jersey, dove viveva, nella grande città. Ha fatto amicizia con controllori e conducenti, che hanno cominciato a insegnargli aspetti tecnici dei treni. Un giorno un autista lo ha invitato a guidare il suo primo treno. Ha risvegliato qualcosa dentro di lui che avrebbe cambiato il resto della sua vita. “Immagino che potrei dire che è stato come perdere la verginità“. Poco dopo la sua prima esperienza di guida Darius fu arrestato per aver requisito un treno dal depoisto: aveva 15 anni. Questo fu il primo episodio di un circolo senza fine tra “reiterazione del reato” e incarcerazione. Ai giornali, un dipendente della MTA che ha voluto restare anomino, ha spiegato perché non possono assumere Darius: “avrebbero un dipendente che probabilmente conosce il sistema più di chiunque lavori lì, qualcuno che non ama il proprio lavoro ma vive per il proprio lavoro.” Per la MTA Darius McCollum, è una mina vagante. Nonostante abbia passato quasi 23 anni dietro le sbarre, la voglia di rifarlo ha consumato Darius, spinto dall’ossessione derivante dalla sindrome di Asperger e dal desiderio di adattarsi al contesto che lo rassicuro. “Mi sento orgoglioso. Sento di essere degno di qualcosa. Mi sento parte di qualcosa“. Darius si sente al sicuro nel suo mondo, quello dei trasporti, specialmente quando è nelle gallerie della metropolitana in un mondo che conosce e controlla, anche grazie alla sua eccezionale capacità di conoscere e apprendere (una condizione tipica dei soggetti aspergeriani e autistici).
Dopo l’ultimo periodo di detenzione in carcere, Darius è stato liberato con la condizionale, libero di vivere con i suoi genitori malati in North Carolina, e libero di ricominciare. A condizione che non avesse più assecondato quel suo desiderio irrefrenabile.
Ma lo ha rifatto, pur sapendo della possibile condanna a 15 anni di reclusione.
Darius non ha opposto alcuna resistenza. Al suo avvocato ha solo sussurrato di aver paura, mentre le guardie lo accompagnavano al furgone per il centro psichiatrico giudiziario del Mid-Hudson o, di nuovo, per quello di Kirby.
La storia di Darius nel 2017 è stata narrata in un docufilm da David Irving.
* Il termine psicosi indica una tipologia di disturbo psichiatrico, espressione di una severa alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo, con compromissione dell’esame di realtà, frequente assenza di percezione di sé (insight, in gergo tecnico), e frequente presenza di disturbi del pensiero come deliri e allucinazioni. L’Asperger è una patologia relazionale che solo nel 10% dei casi si accompagna (comorbilità) a forme psicotiche di vario tipo: nel caso McCollum non è un soggetto psicotico.