Si tratta dei due treni coinvolti nell’incidente del 17 ottobre 2006 che causò anche la morte di una passeggera e il ferimento di oltre 200 persone. Da quel giorno i due convogli sono fermi sotto sequesto sebbene il lavoro del perito incaricato sia terminato da circa due anni; benché i consulenti di parte abbiano avuto tutto il tempo di fotografare e analizzare i rottami; nonostante almeno tre istanze di dissequestro avanzate in questi anni dai legali di Met.Ro; tuttavia il pm Elisabetta Ceniccola, incaricato delle indagini sul disastro di quella mattina di ottobre, non ha mai concesso il via libera, e i treni restano bloccati. Questo a causa della lentezza della prima fase giudiziaria, l’indagine preliminare tra proroghe e sospensioni non sì è ancora conclusa e non è ancora stata in grado di identificare le responsabilità dell’incidente, dando avvio al processo. Il danno concreto ai due treni, quello meccanico prodotto dal tamponamento provocato dal convoglio matricola RA-311.0, che non rispettò i segnali e tamponò il RA-337 ancora fermo in stazione Vittorio Emanuel è nulla di fronte al fermo macchine e anche se il sequestro si riferisce solo a una parte della vettura di coda di un convoglio e a una sezione di quello di testa dell’altro, la conformazione dei convogli Caf impedisce di utilizzare il resto del treno. Si tratta infatti di vagoni uniti tra loro in un unico convoglio.