Nonostante l’inquinamento continui a raggiungere picchi “cinesi”, ogni anno la Provincia di Milano toglie in media 2,5 metri quadrati di aree agricole procapite per nuove cubature (60% residenziali, 40% commercio e servizi). L’allarme è lanciato da Coldiretti, che fa presente come a Milano dal 2006 a oggi siano stati cancellati 130 ha di terreni rurali. Una riduzione che ha fatto scendere il verde agricolo metropolitano a 22,3 kmq a fronte di un’area urbana estesa su 1.878 kmq (appena l’1,2%). Sprawl urbano che incide sulla qualità della vita sia in termini di congestione e deterioramento del paesaggio che sulla salute. Le centraline milanesi continuano a rilevare concentrazioni talmente elevate da non trovare riscontro in Europa ma nelle periferie cinesi: livello giornaliero delle polveri PM10 compreso tra i 110 e i 138 microgrammi per metro cubo, con punte di concentrazione oraria di 250 mg. Questo a fronte di una soglia legislativa di 50 mg, e un valore soglia dell’OMS pari a 40 mg. Ma anche la Capitale non può sentirsi al sicuro. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità sono 1.024 l’anno i decessi per patologie causate dallo smog nel solo Comune di Roma: considerando tutta l’area urbana (1.926 kmq) il numero dei decessi sale a 1.318. Per questo il Codacons ha lanciato un’azione collettiva contro Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma per far ottenere ai cittadini romani un risarcimento del danno da smog di 2000 € cad. e far adottare tutte le misure necessarie per “garantire il diritto di vivere in un ambiente salubre, misure finalmente in grado di limitare lo smog nell’aria di Roma”.