“E’ morte certa per bus, tram e metro coi tagli alle risorse decisi dalla manovra economica. Una morte che la politica sembra considerare un problema minore, come dimostrano il maxi-emendamento del governo e lo stop in Commissione all’uso dei fondi Fas. Eppure gia’ fioccano nei bilanci regionali sforbiciate pazzesche alle risorse anche del 30% e cominciano a sparire milioni di km, quantita’ di linee seguiti da esuberi e licenziamenti. Il 2011 sara’ l’anno zero per il trasporto pubblico locale del paese, e non credo che questo sia un male minore per i 15 milioni di cittadini che ogni giorno si muovono coi mezzi pubblici”, e’ questo il commento di Marcello Panettoni, il presidente di Asstra , l’associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico locale in Italia. Oggi l’Asstra ha presentato una studio sul settore dal quale emerge come ”nessun aumento delle tariffe potrebbe mai compensare un taglio del 25 % delle risorse (ammontare desunto dalle stime delle Regioni). In Italia comunque le tariffe del traspoto pubblico sono tra le piu’ basse d’Europa, il costo medio e’ di 1,06 euro contro una media europea di 1,88 euro, nei fatti, spiega il rapporto, la tariffa del trasporto pubblico locale e’ ”un valore ingessato, fissato dalle amministrazioni, fuori dalla portata dell’azienda che non puo’ usare il prezzo del servizio che produce come leva per una qualsiasi politica industriale”. Per Asstra si registra uno scollamento tra l’andamento della crescita delle tariffe del settore rispetto alla crescita dei costi per la produzione del servizio (lavoro, carburante, assicurazione, manutenzione). Il confronto tra ricavi da traffico per utente (indicatore che tiene conto della struttura tariffaria nel suo complesso) e tasso di inflazione di settore mostra che dal 2004 fino al 2008 (ultimo anno di disponibilita’ del dato) la forbice negli andamenti si e’ allargata a netto favore dell’inflazione. Questo ha determinato addirittura un peggioramento del rapporto ricavi da traffico costi operativi che e’ passato dal 31,3% del 2002 al 30,5% del 2008.