Il terremoto di magnitudine 9 e il successivo tsunami che ha colpito la zona nord-orientale del Giappone lo scorso venerdì 11 marzo ha provocato un numero ancora imprecisato di vittime e danni enormi nelle zone costiere esposte al maremoto. Fortunatamente la grande prevenzione e strutture antisismiche hanno aiutato a contenere le vittime e la distruzione. La capitale Tokio ha subito un numero ridotto di danni, così come le altre città lontane dalle coste, un fatto incredibile se si pensa alla forza della scossa principale e a quelle di assestamento successive. La rete ferroviaria è rimasta praticamente intatta, nessun treno è deragliato eccetto quelli nell’area dello tsunami (ma senza alcuna vittima perché sono stati abbandonati in tempo). Il blocco avvenuto su tutte le linee è stato solo preventivo e di controllo di eventuali danni ma già durante la notte tra venerdì e sabato alcune linee di metropolitana di Tokio, anche se per tratte limitate, avevano ripreso a funzionare. Oggi nell’area di Tokio sono tornate in esercizio la maggior parte delle linee ferroviarie, di metro e la monorotaia per l’aeroporto Haneda anche se con alcune limitazioni a causa della carenza di energia elettrica a causa della chiusura delle centrali nucleari della Tepco che continuano a preoccupare per la possibilità di fughe radioattive. Le linee ferroviarie AV Shinkansen verso il sud sono regolari mentre rimangono interrotte le linee per il nord che è attualmente raggiungibile solo tramite l’aereo. Tutte le altre linee ferroviarie della zona colpita, eccetto quelle costiere, totalmente distrutte, ritorneranno in servizio entro oggi anche se con limitazioni.