– Di Claudio Brignole –
La rete ferroviaria giapponese è capillare ed è gestita da un gran numero di aziende (oltre 200), per la maggior parte private, che coprono ogni tipo di necessità di trasporto, dalle piccole linee di montagna a quelle ad alta velocità.
Ogni anno sono oltre 9 miliardi i passeggeri (dati del 2014) trasportati dalle ferrovie nipponiche. Facendo una proporzione con gli abitanti, i treni giapponesi sono i più usati al mondo superando la Svizzera, seconda in classifica. Come numero assoluto di passeggeri trasportati il Giappone è secondo superato solo dalla Cina che però ha un numero di abitanti enormemente superiore. La sola rete di treni ad alta velocità, chiamata Shinkansen, trasporta ogni anno oltre 340 milioni di passeggeri (dati del 2014).
I giapponesi sono orgogliosi dei loro treni e li amano come in nessun altro paese. Moltissimi fanno le foto e video ai treni, dai bambini di pochi anni agli anziani passando per le mamme, le nonne e le studentesse. È una passione trasversale che copre quasi ogni categoria di persone, una sorta di mania collettiva, si stima che in Giappone siano circa 2 milioni i railfan di ogni età e sesso.
I railfan principalmente fanno foto e video ma comprano anche gadget come modellini, video, riviste, libri, manga, videogiochi. La componente femminile tra gli appassionati è notevole: ci sono studentesse che utilizzano il cellulare per fare foto quando sono in stazione e mamme che con i figli corrono come forsennate tra una banchina e l’altra per mostrargli i vari tipi di treno in arrivo. Anche tra gli anziani trovi molti nonni che si piazzano dietro al vetro della cabina di guida (in Giappone tutti i treni permettono di vedere il macchinista e la linea ferroviaria, basta salire sul primo vagone) stando per ore a mostrare le diverse linee ai nipotini descrivendogli tutto fin nei più piccoli dettagli.
Una nonna mostra al nipotino uno Shinkansen serie E2 alla stazione di Tokyo
L’immagine dei railfan negli ultimi anni è migliorata nella percezione della gente proprio perché questa passione si è diffusa in ogni strato della popolazione e in tutte le fasce di età senza rimanere ristretta ai soli super appassionati come succedeva in passato. Ci sono anche personaggi pubblici molto conosciuti che ora dicono apertamente di essere railfan cosa che prima non avrebbero mai ammesso.
In questo contesto così unico s’inserisce Japan Railfan Magazine, una rivista pubblicata da 55 anni (fondata nel 1961) da una casa editrice, la Koyusha co. ltd, che fa capo alla famiglia Yamada. La rivista è la più venduta in Giappone e quindi probabilmente anche a livello mondiale visti i numeri che produce grazie a una circolazione mensile di ben 215.000 copie. Abbiamo incontrato il sig. Shuhei Yamada, l’attuale presidente, nella palazzina sede della casa editrice in un quartiere residenziale di Tokyo. Dopo averci presentato lo staff al lavoro in un grande open space ci siamo accomodati nella sala riunioni che si affaccia su un magnifico giardino tradizionale giapponese.
Davanti ad un caffè il presidente Yamada ci ha raccontato com’è nata la rivista: “Agli inizi degli anni ’60 in Giappone esisteva solo una rivista mensile che si occupava di ferrovie. Gli autori che non avevano trovato spazio per i loro articoli e foto su questa rivista si rivolsero alla nostra casa editrice chiedendoci di creare una nuova pubblicazione. Inizialmente fummo riluttanti ad accettare ma poi cedemmo e ora, dopo oltre cinquant’anni, Japan Railfan Magazine è la più venduta in Giappone. Nella rivista ci occupiamo principalmente di presentare i nuovi treni con articoli molto approfonditi dove descriviamo tutti i dettagli delle caratteristiche tecniche ed estetiche. Parliamo anche delle compagnie ferroviarie e degli aspetti storici.”
Ogni numero conta oltre 200 pagine che contengono un quantitativo incredibile di foto e informazioni, Japan Railfan Magazine sembra più un libro illustrato che una rivista. Yamada spiega come viene realizzata: “La maggior parte delle foto sono dei nostri lettori che le inviano attraverso il nostro sito http://railf.jp , il più letto in Giappone nell’ambito ferroviario con punte di 50.000 visitatori giornalieri. Ovviamente abbiamo anche uno staff di professionisti composto da giornalisti, fotografi e designer che lavorano qui in redazione e come freelance. In redazione abbiamo otto persone, altre cinque nel reparto vendite e in ogni numero contiamo tra i tre e i dieci collaboratori esterni.” Purtroppo la rivista essendo in giapponese è del tutto incomprensibile per chi non conosce questa lingua e nonostante la sua popolarità in patria, all’estero è praticamente sconosciuta. Il Giappone, pur essendo la terza economia mondiale e centro vitale delle nuove tecnologie, rimane in ogni modo un’isola e molti dei suoi abitanti non sono mai andati all’estero, questo comporta una sorta di chiusura verso ciò che non si conosce. Yamada spiega meglio perché ai giapponesi non interessano molto le ferrovie estere: “Per ogni numero mettiamo un questionario per capire gli articoli che sono piaciuti di più e quando parliamo di treni e ferrovie non giapponesi il gradimento è sempre tra i più bassi. Per esempio abbiamo parlato del treno italiano Italo ma è risultato l’articolo meno votato. La maggior parte dei nostri lettori non conoscono molto delle ferrovie oltremare e preferiscono approfondire quello che per loro è parte della quotidianità.”
In Giappone la varietà di materiale rotabile e tipi di linee non ha termini di paragone nemmeno con altre nazioni avanzate come Germania, Francia e Svizzera. Ogni linea ha treni di tipo diverso e con livrea distintiva, la maggior parte sono elettrotreni (le locomotive sono usate praticamente solo per i merci) anche se ci sono molte linee secondarie non elettrificate che utilizzano treni diesel. Per un appassionato straniero il Giappone è una sorta di paradiso in terra, a Tokyo in certi punti la ferrovia comprende fasci di dieci binari con treni che viaggiano paralleli nella stessa direzione facendo quasi a gara a chi arriva prima.
Secondo Yamada la cosa migliore in assoluto dei treni giapponesi è la puntualità: “È stata recentemente fatta una prova viaggiando per 24 ore cambiando lungo il percorso moltissimi treni di tutte le tipologie, dagli shinkansen ai locali. Il test è stato superato senza alcun problema, tutte le coincidenze sono state rispettate e non c’è stato alcun ritardo su nessun treno. Cinque minuti di ritardo in Giappone sono intollerabili, recentemente un macchinista della Yamanote line di Tokyo è stato sanzionato perché è giunto a destinazione con 30 secondi di ritardo… Altri aspetti positivi sono i treni sempre molto puliti e ovviamente la cosa più importante: le ferrovie giapponesi sono le più sicure al mondo. La rete shinkansen non ha mai avuto alcun incidente dal 1964 quando è stata inaugurata. Mi rendo conto di quanto le ferrovie giapponesi siano all’avanguardia quando viaggio all’estero e faccio un paragone. Sono stato anche in Italia…”.
La gentilezza giapponese gli impedisce d’infierire sulle ferrovie italiche ma l’allusione è chiara. In Italia non è considerato in ritardo un treno che giunge a destinazione 5 minuti dopo l’orario previsto. È un fatto culturale. In Giappone in ogni treno, sul pannello di controllo della cabina di guida, c’è una nicchia. Quando il macchinista inizia il turno prende il suo orologio a lancette da tasca (quelli chiamati comunemente “a cipolla”) e lo mette in questa nicchia (vedi foto sotto). Questi orologi sono super precisi, migliori di quelli digitali, e sono tutti sincronizzati; ogni macchinista in Giappone ha lo stesso orario e ognuno è tenuto a rispettare la tabella di marcia al secondo, non al minuto. Abbiamo verificato di persona, i nostri treni sono arrivati quasi sempre al secondo esatto verificabile dall’orologio presente su ogni binario e l’unica volta che siamo giunti a destinazione due minuti dopo l’orario previsto il controllore si è profuso in mille scuse spiegando nel dettaglio il motivo e scusandosi di persona carrozza per carrozza, naturalmente salutando con un inchino. Un altro pianeta.
LE AZIENDE FERROVIARIE
In Giappone la maggior parte delle oltre 200 aziende ferroviarie esistenti sono private anche se ci sono una decina di operatori pubblici che operano in alcune grandi città. Le ex ferrovie nazionali sono state privatizzate nel 1987 e divise in 6 compagnie regionali passeggeri e una cargo. Tutte hanno in comune la denominazione JR (Japan Railways) a cui aggiungono la specifica area di appartenenza. Se un operatore privato non ha abbastanza passeggeri e va in rosso può fallire e le linee su cui opera vengono chiuse. Lo stato non interviene in alcun modo, solo in rari casi la comunità locale finanzia il mantenimento del servizio. Proprio per questo molte ferrovie locali s’inventano le cose più disparate per attirare passeggeri sui loro treni: gatti come capostazione, ristoranti di vario genere sul treno, addirittura dei treni con le terme!
YAMANOTE LINE
La Yamanote line (Yamanote-sen) contraddistinta dal colore verde è una linea ferroviaria di tipo metropolitano che si trova a Tokyo. È la linea ferroviaria più utilizzata al mondo con 3,7 milioni di passeggeri al giorno. Con le sue 29 fermate in un percorso circolare di 34.5 km (per circa 1 ora di tragitto), collega tutti i punti strategici della capitale nipponica fin dal lontano 1909 anche se l’origine della sua prima tratta risale addirittura al 1885. La linea è operata con una flotta di 52 treni della serie E231-500 che da aprile 2015 hanno iniziato ad essere sostituiti gradualmente per arrivare al 2020 con i nuovi E235 (li potete vedere nelle due pagine in alto della rivista Japan Railfan Magazine). La frequenza nelle ore di punta è di 2,5′ e di 4′ nel resto della giornata, l’intero percorso dura circa 1 ora. Entro il 2017 tutte le stazioni saranno dotate di porte di banchina.
CATEGORIE E LIVELLI
I treni giapponesi sono divisi in cinque categorie:
Local (Kakueki-teisha oppure Futsu-densha): treni che si fermano ad ogni stazione lungo il loro percorso.
Rapid (Kaisoku): questi treni saltano alcune stazioni anche se il costo del biglietto è uguale ai locali. Generalmente sono treni pendolari che coprono tragitti molto lunghi e usati da chi abita lontano dal centro delle grandi città.
Express (Kyuko): questi treni fermano in ancora meno stazioni rispetto ai Rapid e per usarli bisogna pagare un sovrapprezzo.
Limited Express (Tokkyu): questi treni fermano solo nelle stazioni più importanti e per usarli bisogna pagare un sovrapprezzo maggiore rispetto agli Express.
Super Express (Shinkansen): questi sono i treni ad alta velocità che hanno tariffe in base al livello di servizio, numero di fermate effettuate e la prenotazione o meno del posto.
Il livello di servizio nei treni Shinkansen, limited express e alcuni Express è normalmente diviso in due, quello ordinario e quello verde che può essere considerata la prima classe, generalmente più cara dal 30 al 50%. Nei treni locali o rapid non ci sono classi anche perché hanno una tipologia di servizio di tipo metropolitano, infatti i sedili sono posti longitudinalmente, hanno dalle tre alle quattro porte per lato per vagone e le composizioni sono generalmente di 12 carrozze per oltre 200 metri di lunghezza.
LA TECNICA DEL PUNTARE E PARLARE
In Giappone i macchinisti operano in modo differente rispetto al resto del mondo, uno dei sistemi più curiosi ma molto efficace è quello chiamato shisa kanko, ovvero la “tecnica del dito”. Ogni segnale lungo la linea, ogni indicatore in cabina di guida viene indicato con il dito e scandito con la voce, questo per non rischiare, a causa della routine, di sbagliare. Nel video sottostante potrete vedere come funziona… ok, se volete potete anche sorridere però parliamo di sicurezza che è una cosa seria!
MELODIE DI PARTENZE NELLE STAZIONI
Una delle caratteristiche uniche delle ferrovie giapponesi sono le melodie che avvisano i passeggeri dell’imminente partenza del treno. Ogni stazione (almeno quelle più importanti) ha una melodia diversa e sono diventate un cult per gli appassionati. Il loro principale scopo è dire: “sbrigatevi che il treno sta per partire” ma alla giapponese, con un suono piacevole che non disturba anche se un po’ d’ansia sicuramente la mette. La melodia viene azionata dal “controllore” ovvero l’uomo/donna che sta nella cabina di coda e supervisiona lo sbarco/imbarco dei passeggeri aprendo e chiudendo le porte. Nel video sottostante potete vedere l’azionamento del suono di partenza alla stazione Tokyo con la sua tipica melodia.
IN GIAPPONESE SI DICE COSÌ
Tetsuko indica le donne fan dei treni mentre Tetsuo indica gli uomini. Mama Tetsu sono le mamme che portano i figli a vedere i treni e Tetsuidol è usato per le ragazze carine e “famose” che amano i treni e intrattengono gli uomini appassionati parlando di ferrovie su treni organizzati appositamente (sì, avete ragione, il Giappone a volte è un po’ strano…). E infine in giapponese Densha sono i treni e le ferrovie sono Tetsudo.
GLI SHINKANSEN IN NUMERI
Data apertura prima tratta Tokyo-Osaka: 1964
Incidenti dalla data di apertura: zero su oltre 10 miliardi di passeggeri trasportati
Operatori linee Shinkansen: 5, JR East, JR Central, JR West, JR Kyushu, JR Hokkaido
Linee Shinkansen: 9, Tokaido Shinkansen di 515.4 km, Sanyo Shinkansen di 553.8 Km, Kyushu Shinkansen di 256.8 km, Tohoku Shinkansen di 674.9 km, Joetsu Shinkansen di 269.5 km, Hokuriku Shinkansen di 345.4 km, Hokkaido Shinkansen di 148.9 (per ora fino a Shin-Hakodate-Hokuto) e le due linee minori (sono stati usati tracciati esistenti che sono stati aggiornati), Akita Shinkansen di 127.4 km e Yamagata Shinkansen di 149.1 km.
Linee Shinkansen in costruzione: Hokkaido Shinkansen tra Shin-Hakodate e Sapporo con apertura prevista nel 2031 (!). Hokuriku Shinkansen, sezione tra Kanazawa e Tsuruga con apertura prevista nel 2023. Kyushu Shinkansen in costruzione tra Nagasaki e Takeo, si tratta di un tratto ibrido in parte nuovo in parte riutilizzando una linea esistente. Chūō Shinkansen, linea maglev (lievitazione magnetica) tra Tokyo, Nagoya e Osaka con velocità commerciale di 505 km/h, la costruzione è iniziata nel 2014 con apertura fino a Nagoya nel 2027 e fino ad Osaka nel 2045.
Scartamento: 1.435 mm
Elettrificazione: 25,000 V.
Sistema di segnalamento: ATC (Automatic Train Control) e D-ATC (Digital)
Velocità massima attuale: 300 km/h
Velocità commerciale: 270 km/h
Velocità massima futura su alcune tratte: 360 km/h
Treni per ora sulla linea Tokaido Shinkansen: 15, uno ogni 4 minuti, possibile raggiungere un intervallo di soli 3 minuti
Tempo necessario per percorrere i 515.4 km che separano Osaka-Tokyo con il “Nozomi” il più veloce treno in servizio: 2 ore e 25 minuti
Ritardo medio sulla linea Tokaido Shinkansen (333 treni quotidiani): 0,6 minuti
Materiale rotabile: 13 modelli di Shinkansen per un totale di oltre 450 treni in servizio in composizioni da 4 a 14 carrozze a seconda della linea
Sismografi per misurare i terremoti: uno ogni 20 km che tolgono l’alimentazione della linea nel momento in cui rilevano una scossa con movimento superiore ai 40 gal
Questo è il secondo di una serie di articoli sulle ferrovie giapponesi. Il precedente lo trovi qui.