A proposito del Prospetto informativo della Rete (Pir), che nell’aggiornamento appena pubblicato prevede per le imprese in possesso di accordo quadro, come Ntv, tempi meno stretti per la presentazione del certificato di sicurezza (questo consentirà all’operatore privato, previa la presentazione del certificato, di partire come previsto entro l’anno), Moretti ha precisato che ‘”noi non abbiamo voluto scaldare il clima. Il Pir lo fa Rete Ferroviaria Italiana – ha proseguito – sulla base delle indicazioni concordate con l’Ursf (Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari). RFI ha seguito in maniera assolutamente precisa le procedure di legge: ha fatto le proposte e tenuto conto di quello che hanno detto gli operatori. Queste cose avvengono normalmente in tutto il mondo. In Italia siamo abituati a troppe guerre. Fino a quando uno non viola le procedure non lo si può accusare di nulla”, ha sottolineato l’ad, che ha aggiunto: “il Pir sta avvicinando la situazione italiana gradualmente alla situazione dei Paesi più liberalizzati come la Germania e questo è un fatto importante. RFI – ha concluso – non ha fatto altro che un passo graduale verso l’omogeneizzazione delle regole e questo non può essere considerata una cosa negativa né un attacco”.