Dopo l’annuncio del congelamento delle sovvenzioni locali per il prossimo triennio le Regioni francesi sono in allarme: non ci sono fondi per la gestione del Trasporto ferroviario Espresso Regionale (TER). Con il blocco per tre anni delle quote da assegnare agli enti locali annunciato dal ministro del Bilancio Baroin, le regioni si chiedono come potranno garantire la concorrenzialità del TER. Allo stato delle cose si tratta di vagliare la possibilità di riformulare i contratto locali con SNCF o rinunciare all’acquisto di nuovo materiale rotabile. “La Legge Finanziaria 2009 non solo ha eliminato l’imposta regionale sulle attività, ma ha anche eliminato ogni risorsa diretta alle regioni (comprese le tasse di proprietà). Le Regioni non possono perdere ulteriori finanziamenti diretti”, ha detto Jacques Auxiette (PS), che presiede la Commissione infrastrutture e dei trasporti dell’Associazione delle Regioni di Francia (ARF). François Fillon, a due mani con Alain Rousset, presidente della ARF, il 30 settembre ha scritto una lettera in cui mettere in guardia il Primo Ministro accusato di “non rispondere alle richieste di aiuto finanziario mosse dalle autorità locali”. Nella lettera si sostiene che a breve potrebbero essere congelati tutti i grandi ordini per nuove forniture. Si andrà così al muro contro muro nella conferenza Stato-regioni. Come in Italia, in assenza di forme sostitutive di finanziamento le Regioni non hanno grandi alternative per sostenere il TPL ferroviario: ridurre le corse introducendo servizi sostitutivi su gomma; mettere mano alle tariffe; ridurre l’offerta oppure velocizzare le procedure per la messa in gara dei servizi, godendo delle economie derivanti dal libero mercato.