Con nota del 22 luglio scorso il CIPE ha approvato “il progetto definitivo, con apposita delibera condizionata, della tratta T3 San Giovanni – Colosseo della Linea C della Metropolitana di Roma, con un’assegnazione finanziaria statale di 84,2 milioni di euro”. Per il completamento della T3 sino a Venezia e della T2 a Ottaviano non c’é al momento copertura. Per questo il Campidoglio sta vagliando la disponibilità delle imprese che stanno realizzando la linea (Astaldi – Vianini – Lega Cooperative e Ansaldo) a contribuire con capitale privato. “Al momento – ha spiegato il presidente della commissione Mobilità Antonello Aurigemma – c’é solo una lettera di intenti e siamo in attesa di ricevere un progetto”. L’Amministrazione redigerà uno schema di project-financing che sarà esaminato in sede di commissione mobilità per poi andare a bando con tempi di circa 3-4 mesi. In cambio dei finanziamenti i privati riceveranno concessioni su terreni da valorizzare e cubature per edilizia residenziale e servizi territoriali (scelta seguita per il finanziamento del prolungamento B1 Jonio-Bufalotta) oppure si potrebbe optare per un regime di concessione e gestione delle fermate della stessa tratta centrale. Quest’ultima opzione é stata avanzata dalle stesse imprese che propongono una sorta di gestore unico della linea (con socio prevalente la Ansaldo-Sts). Una soluzione sicuramente più appetibile per un privato considerando che la gestione delle stazioni comporterebbe la realizzazione e i conseguenti ricavi da servizi come bar, ristoranti e attività commerciali che potrebbero godere di una elevatissima visibilità.