Risultati economici in crescita per il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane anche nei primi sei mesi del 2011. Il risultato del semestre rafforza le previsioni di una performance del Gruppo in incremento anche a fine 2011. Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane SpA ha approvato ieri la relazione finanziaria semestrale di Gruppo al 30 giugno 2011 che registra un EBITDA (MOL) di 841 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto ai 781 milioni dell’analogo periodo 2010. Tale andamento di ulteriore crescita pone le proprie basi sull’incremento dei ricavi operativi, sostenuto da maggiori volumi soprattutto nel segmento a mercato viaggiatori, in particolare Alta Velocità e merci. L’EBIT a giugno 2011 raggiunge i 278 milioni di euro, con un +21,4% nel confronto con i 229 milioni del 30 giugno dell’anno precedente (di contro, solo a fine giugno 2009, il Risultato Operativo di Gruppo era pari a –26 milioni di euro). Infine, il Risultato Netto semestrale, +90 milioni di euro, segna un incremento rispetto ai +34 milioni di euro del 30 giugno 2010 (+164,7%). Trenitalia, con risultati in forte crescita rispetto al primo semestre 2010, vede per la prima volta chiudere la Semestrale in positivo (utile netto di 32 milioni di euro, rispetto alla perdita di 32 milioni al 30 giugno 2010). Questo grazie ad un EBITDA (MOL) passato da 566 milioni di euro a 660 milioni (+16,7%), con un EBIT che raggiunge i 185 milioni di euro rispetto ai 115 del primo semestre 2010 (+61,5%). Anche Rete Ferroviaria Italiana contribuisce alla positiva performance del Gruppo FS Italiane, chiudendo il periodo con un Risultato Netto di +64 milioni di euro, in crescita nel confronto con i +43 milioni al 30 giugno 2010, conseguenza del mantenimento dell’EBITDA (MOL) dei primi sei mesi dell’anno sopra i 130 milioni di euro, e del sensibile miglioramento dell’EBIT, pari a 83 milioni di euro, con una crescita del 20,5% sull’anno precedente (quando lo stesso margine si era fermato a +69 milioni di euro). Nonostante le buone performance del gruppo FS la preoccupazione è ora per il futuro: secondo l’amministratore delegato delle Ferrovie di Stato Italiane, Mauro Moretti, la ricetta per mitigare l’effetto sul trasporto locale dei tagli ai trasferimenti alle Regioni previsto dalla manovra è adeguare le tariffe del trasporto ferroviario locale a livello europeo, razionalizzare i servizi evitando duplicazioni inutili e integrando l’offerta. “Se le tariffe, che dipendono dalle regioni e non da noi, fossero adeguate al livello europeo – ha ribadito Moretti – ci sarebbe un grande contributo. Ma sono decisioni politiche che devono cambiare abitudini culturali. Gli aumenti, che se si considera gli standard italiani risulterebbero consistenti, sarebbero solo un adeguamento alla media europea”. “I tagli alle regioni – ha detto Moretti – non sono mirati al trasporto locale e queste possono utilizzare varie voci di bilancio e varie leve. Certo se i tagli fossero confermati ci sarebbero effetti negativi. La scorsa settimana abbiamo inviato alle regioni lettere con la richiesta di conferma dei contratti e fino ad ora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Certo è che se i tagli vengono trasferiti direttamente sui contratti sarebbe difficile, ma non sta a noi decidere cosa fare. I contratti sono chiari”. Secondo i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sono a rischio i servizi ferroviari e i posti di migliaia di dipendenti FS dopo i tagli annunciati dal Governo. ”Le Fs – ha detto il segretario nazionale della Filt-Cgil, Alessandro Rocchi – ci hanno riferito che, anche se al momento non ci sono dati certi, l’entità degli effetti della manovra sui servizi del gruppo non a mercato potrebbero rivelarsi di una portata tale da non essere sostenibili già a partire dal prossimo anno. L’ordine di grandezza potrebbe ammontare a circa un miliardo”. Un colpo durissimo per Trenitalia, ha detto il segretario generale della Fi, Giovanni Luciano. ”Questi tagli rischiano di determinare il fallimento di Trenitalia dopo tutta la fatica fatta dal sindacato per rimetterla in carreggiata”. Secondo i dati riferiti dai sindacati, i fondi alle regioni per il servizio svolto da Trenitalia una riduzione progressiva dai 2,028 miliardi al 2010, a 1,942 miliardi nel 2011, 1,037 miliardi nel 2012 e un ulteriore taglio a 627 milioni di euro al 2013. Clicca qui per vedere l’intervista a Mauro Moretti