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Cura lacrime e sangue per AnsaldoBreda

24 Gennaio 2012
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Cura lacrime e sangue per AnsaldoBreda
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L’amministratore delegato Maurizio Manfellotto, confermando che l’ipotesi di vendita non è più all’ordine del giorno, ha presentato il piano di rilancio triennale dell’azienda che punta al pareggio di bilancio nel 2014. La chiave del piano è ridare efficienza al processo produttivo che attualmente si basa sugli impianti di Pistoia, Napoli Reggio Calabria e Palermo in cui in totale lavorano 2232 dipendenti. AnsaldoBreda negli ultimi sei anni ha accumulato perdite per un miliardo di euro a fonte di un portafogli ordini attuale di 2 miliardi e ricavi di 600 milioni. Mangellotto vuole riorganizzare prima di tutto la parte manageriale e ridurre i costi provocati dai mancati controlli sui materiali, dalla mancanza del rispetto dei tempi di consegna e dall’assenteismo. Le unità di business passeranno da quattro a tre unendo metropolitane e tram e lasciando come sono quella ferroviaria e  service. Ogni unità sarà gestita in autonomia occupandosi di tutti gli aspetti, dalla progettazione alla vendita. Si punterà anche ad un aumento della produttività attraverso la concentrazione delle attività e il riequilibrio tra dipendenti e collaboratori esterni. Anche i rapporti con i fornitori verranno rivisti perché si chiederanno maggiori garanzie su qualità e tempi di consegna. La nota dolente riguarda gli esuberi e lo stabilmento di Palermo che si occupa di revamping, troppo costoso mantenerlo secondo l’azienda che ha dato tempo sei mesi per capire se mantenerlo o chiuderlo lasciando a casa i suoi 164 dipendenti. Il piano degli esuberi è quello che ha portato alle agitazioni sindacali di questi giorni, infatti sono previsti tagli in base al portafoglio ordini: 102 quest’anno, 786 nel 2013 e 500 nel 2014. Per i 102 esuberi di quest’anno, 75 riguardano lo stabilimento di Pistoia, 15 l’impianto di Palermo e 12 quello di Napoli. I 108 lavoratori con contratto interinale non saranno probabilmente confermati. Verranno anche bloccate le consulenze e l’incentrato, ovvero il lavoro affidato a ditte esterne che operano all’interno degli impianti di AnsaldoBreda. Infine sarà tagliato circa un terzo dei dirigenti, 20 su 57.

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