Dopo una travagliata realizzazione, dovrebbe essere inaugurato il prossimo agosto il servizio della prima linea metrotranviaria israeliana. Se è dagli anni Settanta che si parla di trasporto rapido per Gerusalemme, è solo negli anni Novanta che vengono completati i primi progetti. Tra gli obiettivi, sia l’offerta di un modo di trasporto rapido e veloce in un’area urbana così antica e complessa quale quella di Gerusalemme, sia la necessità di fermare il declino economico di una larga parte del centro antico. La linea misura 13,8 km per 23 fermate: l’opera simbolo è sicuramente il Gesher HaMeitarim (o Chords Bridge) un ponte traviario/pedonale sospeso con tracciato planimetrico curvo, progettato da Santiago Calatrava. Un’antenna di 118 metri sostiene la campata di 160 m con una trama di cavi d’acciaio che ricorda una gigantesca arpa. Il costo dell’opera (comprensivo anche delle penali per i ritardi e delle varianti in corso d’opera) è stimato in 770 M€. La realizzazione è stata condotta da CityPass, un consorzio appositamente costituito, cui è affidata la concessione del servizio per 30 anni. CityPass è formato dale finanziarie Harel (20%), Polar Investments (17,5%) e dall’Israel Infrastructure Fund (10%), cui si aggiungono le imprese Ashtrom (27,5%) per la costruzione e Alstom (20%) per i rotabili. Il rimanente 5% è affidato a Connex (ora Veolia Transport). La linea farà servizio da domenica a venerdì dalle 5:30 alle 11:30 senza nessun servizio per il Sabbath ebraico. La frequenza sarà di 4,5’ in ora di punta; 8’ in morbida e 12’ la sera. Il carico giornaliero atteso è di 25.000 passeggeri.Le controversie sul progetto sono state numerose. Innanzitutto la scelta di passare nei territori occupati durante la “Guerra dei Sei Giorni”, servendo – e sostenendo – gli insediamenti dei “coloni” in territorio palestinese, come French Hill e Pisgat Ze’ev, giudicati illegali da diversi Osservatori Internazionali. Questa scelta progettuale è stata ritenuta volutamente provocatoria, tanto da portare la banca olandese ASN a ritirare il proprio sostegno inzialmente concordato a Veolia. Stessa scleta per il fondo pensionistico svedese AP7 circa il proprio appoggio ad Alstom. Sia Veolia che Alstom sono state citate dall’Autorità Palestinese davanti alla Corte Suprema francese. Israele, d’altro canto, ha annesso Gerusalemme Est nel 1980 e considera la città indivisibile (diversamente dal resto dei Territori Occidentali che controlla formalmente ma non ha mai annesso). Durante il dibattimento, è emersa una forte azione di “lobbing” da parte dell’Autorità Palestinese sul Governo saudita per costringere Alstom e Veolia ad abbandonare il progetto, paventando l’annullamento della commessa miliardaria dell’ Haramain Express e lo stesso progetto della Ferrovia del Golfo (25 miliardi di $).