L’annuncio è stato dato dall’assessore Aurigemma, nel corso di un convegno sulla linea metro B1 organizzato da Inarch Lazio: «La linea metro D è un’opera grandissima da oltre 3 miliardi di euro e non c’è nessun finanziamento pubblico. Quindi stiamo valutando se farla a stralci o accantonare il progetto, che, è bene ricordarlo, aveva superato il vaglio dell’Authority di vigilanza ed ora stiamo aspettando le relazioni urbanistiche». Perché questa improvvisa retromarcia? La linea D non era nemmeno nel dossier olimpico, in quanto irrealizzabile per il 2020.
Ma le notizie negative per la rete TCSP – trasporto collettivo in sede propria – di Roma non finiscono qui. Sempre secondo l’assessore: «Tra un anno – ha detto – ma penso anche di meno, 10 mesi, apriremo la tratta Conca d’Oro-Ionio della B1. Entro quest’anno sarà completata la Rebibbia-Casalmonastero mentre prima di dicembre 2012 sarà terminata la tratta della linea C tra Montecompatri e Centocelle».
Se ci è chiaro che la diramazione B1 potrà essere attivata in tutta la sua lunghezza entro il gennaio 2013, non comprendiamo come possa aprirsi il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casalmonastero se non sono nemmeno stati aperti i cantieri. Per quanto riguarda il primo segmento della linea C, non resta che prendere atto dell’aggiornamento: eravamo rimasti all’avvio della prima tratta per la primavera 2012 (crono programma 2011) e poi per l’inizio dell’estate (annuncio dicembre 2011).
Ma torniamo alla linea D. Per cui non c’è alcun finanziamento pubblico.
Secondo le ultime stime trasporterebbe almeno 250.000 passeggeri giorno.
Tra i documenti della gara, poi sospesa si trova l’ultima perizia di spesa: 2.992.068.676 € (valore 2006) considerando le spese per altri oneri, accantonamenti e acquisizione aree si arriva a 3.415.216.415 €.
Aggiornando questo conto al 2012, si trova per la linea D un costo 4.303.172.683 €.
Una cifra ragguardevole, senza dubbio: questa cifra sembra veramente troppo in questo momento.
250.000 persone trasportate al giorno: nemmeno queste sono poche.
Per spostare 250.000 persone in metropolitana, sui 20 km di tracciato della linea D, il gestore spenderebbe:
441.500 € in costi di esercizio
92.500 € in manutenzione
13.075 € per spese di copertura assicurativa per incidenti
Per un totale di 547.075 €. Ma cosa guadagnerebbe il gestore?
297.500 € dai ricavi di tariffa (biglietto a 1,50€; tessera da 45€ per Roma, 75€ per la terza fascia e così via)
331.000 € da pubblicità e spazi commerciali
Per un totale di 628.500 €. Bilancio in attivo di 81.425 €. Mediamente in un anno (300 giorni di pieno carico) si avrebbe una produttività di 24,4 milioni di €.
Se la linea è automatica i costi di esercizio si riducono del 30% è il guadagno sale a 28,3 milioni di € per anno.
250.000 persone in autobus
163.870 € in costi di esercizio
327.500 € in manutenzione
52.220 € per spese di copertura assicurativa per incidenti
Per un totale di 543.590 €. Ma cosa guadagnerebbe il gestore?
297.500 € dai ricavi di tariffa (biglietto a 1,50€; tessera da 45€ per Roma, 75€ per la terza fascia e così via)
48.500 € da pubblicità e spazi commerciali
Per un totale di 346.000 €. Bilancio in passivo di 197.590 €.
Gli autobus viaggiano in superficie e, per quanto si appoggino ad un corridoio riservato, interferiscono con la viabilità. E, soprattutto, rilasciano gas di scarico. Per una trazione a metano avremo:
37.980 € per patologie correlate in maniera diretta ai gas di scarico degli autobus
38.609 € per patologie correlate in maniera diretta al rumore prodotto degli autobus
365.256 € per interventi di assistenza legati a eventi incidentali
Per un totale di 441.845 €/giorno a carico del SSN.
250.000 persone in macchina
43.918 € in costi di esercizio
185.000 € in manutenzione
308.219 € per spese di copertura assicurativa per incidenti
Per un totale di 537.137 € pagate dai proprietari delle auto: a un tasso di occupazione medio di 1,2 persone veicolo si avrebbe una spesa pari a 2,57€/giorno ciascuno per percorrere quei 20 km. Nessun proprietario ci guadagnerebbe nulla a parte la “comodità” del viaggio.
Ma il SSN pagherebbe invece:
317.732 € per patologie correlate in maniera diretta ai gas di scarico dei veicoli
204.244 € per patologie correlate in maniera diretta al rumore prodotto dai veicoli
2.365.060 € per interventi di assistenza legati a eventi incidentali
Per un totale di 2.887.036 €/giorno a carico del SSN.
Per percorrere i 20 km della linea si impiegherebbero circa 45 minuti in metropolitana, 52 con una busvia (ammesso che si potesse realizzare), 56 con l’automobile (media giornaliera compreso il tempo medio per il parcheggio).
Ognuno dei 250.000 passeggeri risparmierebbe 7 minuti rispetto alla busvia e 11 minuti rispetto all’automobile. Farebbe guadagnare a 250.000 cittadini 25,3 minuti al giorno pari a 7.590 minuti anno ovvero 126,5 ore anno cioè 5,3 giorni anno. Che sarebbero stati passati nel traffico. Attribuendo a questo tempo lo stesso valore economico di un’ora di lavoro (1.200€ per 160 ore mensili) si avrebbe un guadagno di 948 € anno per cittadino. In totale 237 milioni anno che diventano 1,4 miliardi generati nei 40 anni di vita media dell’opera.
La linea D porterebbe 250.000 persone giorno.
Costerebbe 4.303 milioni di €.
Si sosterrebbe e farebbe guadagnare a gestore e Amministrazione circa 24 milioni all’anno ovvero 443 milioni nei 40 anni di vita media dell’opera (stima finanziaria cautelativa e tasso di sconto al 5%).
Farebbe risparmiare al servizio sanitario nazionale 870 milioni all’anno ovvero 5,9 miliardi di € nei 40 di vita media dell’opera (ancora, stima finanziaria cautelativa e tasso di sconto al 5%).
Farebbe risparmiare a 208.400 cittadini 771€/anno per un totale di 160 milioni all’anno in spese di viaggio.
Farebbe guadagnare a 250.000 cittadini 25,3 minuti al giorno pari a 7.590 minuti anno ovvero 126,5 ore anno cioè 5,3 giorni anno. 948 € anno per cittadino. In totale 237 milioni anno che diventano 1,4 miliardi generati nei 40 anni di vita media dell’opera.
A conti fatti – e con stime cautelative – la linea D produrrebbe 1.291 milioni di € all’anno.
Il PIL annuo della città di Roma al 2010 è stato di 71.330 milioni di €.
La linea D produrrebbe un controvalore prossimo al 2% del PIL.
Cosa è troppo e cosa è poco non sembra più così ovvio in questo momento.
La linea D costerebbe 4.303 milioni di €.
No, non ci sono soldi in questo momento.
La linea D farebbe guadagnare a gestore e Amministrazione circa 24 milioni all’anno.
Farebbe risparmiare al servizio sanitario nazionale 870 milioni all’anno. Il SSN in questo momento eroga 870 milioni di € all’anno perché le patologie da inquinamento e malessere ambientale incedono.
Farebbe risparmiare a 208.400 cittadini 771€/anno per un totale di 160 milioni all’anno in spese di viaggio. I cittadini continuano a pagare 160 milioni all’anno in spese di viaggio perché ci si deve pur muovere anche se non c’è la linea D.
Senza linea D, la Comunità continua a pagare 1.030 milioni l’anno.
Quanti soldi ci sono: nemmeno questo sembrerebbe così ovvio in questo momento.