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LA CAMERA ITALIANA APPROVA L’ACCORDO DI PARIGI

20 Ottobre 2016
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LA CAMERA ITALIANA APPROVA L’ACCORDO DI PARIGI
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L’Italia ha fatto un primo, importante passo verso la ratifica dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, siglato nella capitale francese lo scorso 12 dicembre: ci sono voluti 10 mesi (per il Protocollo di Kyoto ci vollero 5 anni) ma alla fine la Camera ha dato il primo ok al trattato, che ha già superato le condizioni minime (la ratifica di 55 Paesi corrispondenti almeno al 55 per cento delle emissioni mondiali) per entrare in vigore ufficialmente il 4 novembre prossimo, ottenendo anche la ratifica del parlamento europeo.

La ratifica dell’accordo è stata approvata praticamente all’unanimità dalla Camera: hanno votato tutti a favore, dal Partito democratico a Forza Italia passando per il Movimento 5 Stelle, con la sola astensione della Lega Nord, per la quale l’accordo “era partito con le migliori intenzioni, ma si è concluso al ribasso, con il mantenimento da parte di alcuni stati contraenti dell’effettivo esercizio di dumping ecologico e la difficoltà di far firmare l’accordo a Paesi che sono ormai delle grandi potenze”.  Ora tocca al Senato dire l’ultima parola: in tempi brevi, perché la ratifica permetterà all’Italia di non arrivare in ritardo alla prossima Conferenza sul clima che si terrà a Marrakech a novembre, nel corso della quale si discuterà del passo successivo, ovvero l’attuazione degli impegni di Parigi, con particolare riguardo agli aspetti finanziari.

L’obiettivo di lungo termine dell’accordo di Parigi è contenere l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2 gradi e proseguire l’azione volta a limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Un obiettivo che per molti esperti sarebbe già ormai fuori portata dato all’attuale livello di concentrazione dei gas serra in atmosfera.

A livello nazionale invece, il disegno di legge di ratifica che è stato approvato prevede che il Governo, che si impegna per 100 milioni di euro fino al 2018 per il Green Climate Fund, definisca una nuova e più impegnativa roadmap climatica sia prevedendo, nel prossimo disegno di legge di bilancio, misure volte a garantire il perseguimento degli obiettivi fissati a livello internazionale, anche rivedendo la strategia energetica nazionale.

Entrando nel vivo delle “idee” italiane, da segnalare – come si nota nella diretta di Climalteranti – che è stato respinto un emendamento che chiedeva di togliere i 50 milioni di euro di contributo italiano alla prima capitalizzazione del Green Climate Fund, per finanziare con 25 milioni

“lo svolgimento di ricerche dedicate alla valutazione del rischio di un raffreddamento globale in conseguenza dell’alterazione dei cicli delle macchie solari*.”;  e con gli altri 25 milioni  “l’attuazione di progetti pilota volti all’abbattimento delle polveri sottili nella Pianura padana.**”

I deputati firmatari sono in gran parte gli stessi che hanno proposto un ordine del giorno in cui si chiedeva di impegnare il governo a “prevedere il finanziamento di studi e ricerche ulteriori, dedicati alla valutazione dell’impatto relativo di attività antropiche e fenomeni astronomici sui cambiamenti climatici in atto sulla Terra, che investighino soprattutto sull’ipotesi concernente il possibile, imminente, inizio di un periodo di raffreddamento globale indotto dal rallentamento delle attività solari, evidenziato dalle recenti anomalie emerse nell’osservazione del ciclo delle macchie che appaiono normalmente sulla superficie della stella intorno alla quale ruota il nostro pianeta.”

E sono tutti parlamentari in forze politiche (Lega 18, PDL 3) che al Parlamento europeo si oppongono fermamente alla direttiva per la riduzione delle polveri sottili.

A proposito di schizofrenia politica.

Linkografia di riferimento

L’accordo di Parigi | La sintesi dei pareri della Commissione Ambiente della Camera | Centre for Sustainable Futures dell’Istituto Italiano di Tecnologia

Note

* Il tema dell’influenza delle macchie solari è uno dei cavalli di battaglia di chi nega o tende a sminuire l’azione antropica sul clima a favore dei cicli naturali. In realtà si tratta di un’influenza, quella delle macchie solari, assolutamente trascurabile (http://www.skepticalscience.com/solar-activity-sunspots-global-warming.htm).

** Si tratta di tecnologie assolutamente sperimentali che al momento non hanno mostrato alcuna efficacia (http://www.enea.it/it/Stampa/news/enea-sistema-operativo-contro-inquinamento-aria).

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