Il 23 luglio, alle 8.27 di sera, sulla linea AV Pechino-Shanghai ancora fresca di inaugurazione, un treno ha urtato in pieno un secondo convoglio in sosta: pesante il bilancio, di 32 morti e 191 feriti. Il secondo treno stava viaggiando da Hangzhou (capitale della provincia dello Zhejiang) quando, presso la stazione di Wenzhou, è venuta a mancare l’alimentazione a causa di un fulmine caduto su una sottostazione elettrica. Un malfunzionamento, non ancora spiegato, ha impedito al secondo treno di “vedere” il treno in sosta: dopo l’urto 4 convogli sono deragliati cadendo rovinosamente per oltre 25 metri. Il tutto è infatti avvenuto in un tratto in viadotto e questo ha aggravato ancora di più il già pesante bilancio dell’incidente. L’incidente – su cui sta lavorando una Commissione governativa – è probabilmente conseguente alla rapida saturazione della capacità della linea e alla fretta con cui sono stati condotti i lavori. Il 10 luglio un fulmine ha colpito una sottostazione con il blocco della marcia nello Shandong. Il 12 luglio ancora un calo di tensione ha causato accodamenti di treni presso la stazione di Suzhou. Il 13 luglio il malfunzionamento di un trasformatore presso Changzhou ha costretto un treno a tentare di proseguire la marcia a velocità dimezzata per poi costringere i passeggeri a salire su un secondo treno di servizio. La linea AV Pechino-Shanghai è attualmente la dorsale del sistema AV cinese: misura 1.385 km ed è progettata per essere percorsa a 350 km/h. Più di 90 treni corrono giornalmente tra Beijing South e Shanghai Hongqiao e il servizio si somma a quello commerciale notturno (la nuova linea ha portato la capacità della vecchia linea Pechino-Shanghai a 50 milioni di t anno). Il servizio mira a essere il più competitivo possibile con l’aereo sia per “ammortizzare” i pesanti costi di costruzione che per dimostrare che le linee AV entrano rapidamente in produttività finanziaria. Inaugurata il 30 giugno scorso ha già collezionato una lunga serie di malfunzionamenti. Nelle prime due settimane di servizio solo l’85,6% dei treni è risultato in orario: i passeggeri giornalieri si sono attestai sui 165.000 mentre oltre 80.000 hanno continuato a percorrere la vecchia – ma molto più conveniente –linea storica. La linea AV si ferma quindi al 70% delle stime di progetto, 220.000 pp giorno, in linea con le linee TGV o AVE, che hanno raggiunto i carichi di previsioni solo dopo 6-9 mesi di servizio. Colpisce comunque il fatto che lo stesso 23 luglio, prima dell’incidente, ben due treni sono stati annullati per un numero troppo basso di biglietti venduti (rateo di occupazione inferiore al limite accettabile di redditività). I Piani ufficiali del Governo parlano di 13.000 km di linee AV entro il 2015 e 16.000 entro il 2020.