Ieri, alla fine di un sopralluogo per verificare se ci sono rischi di cedimenti, gli uomini del dipartimento di ingegneria strutturale del Politecnico di Milano hanno autorizzato i tecnici Atm ad entrare nelle stazioni per verificare la condizione degli impianti elettrici e di illuminazione, del sistema di segnalamento e dell’impianto di ventilazione. Il Comune di Milano ora afferma che dieci giorni saranno sufficienti per riaprire le stazioni allagate della linea 3 ma i tecnici di ATM vanno avanti nelle loro ispezioni e non fanno previsioni certe. Ieri è stato finalmente rimosso il treno che era rimasto fermo in galleria e totalmente sommerso dall’acqua, ora si trova nel deposito di San Donato. Riguardo lo stato delle varie stazioni, questa la situazione: Sondrio, la più profonda raggiungendo i 30 metri, è stata finalmente liberata dai 9 metri di acqua che si erano accumulati, Zara è quella che ha meno problemi a livello strutturale ma quella messa peggio a livello impiantistico, a Maciachini la stazione è in buone condizioni, a Sondrio tutti i sistemi elettrici sono in cortocircuito. Nel frattempo, per prevenire altri rischi è stato costruito in tempi record un muro per separare la linea 3 dalla 5 in costruzione, perché è stata l’apertura di una galleria tra le due reti che ha reso ancora più eccezionale l’allagamento travasando dalla linea 5 anche l’acqua proveniente dalla conduttura dell’acquedotto che si era rotta e che per ora ha continuato a rovesciare acqua danneggiando anche i cantieri della nuova linea 5 che però non subiranno sostanziali ritardi per questa calamità.