Il tram non si è fermato l’8 giugno. Il termine contenuto nella diffida trasmessa all’Atm dall’Ustif – l’Ufficio speciale del ministero per i trasporti a impianto fisso – non è più “perentorio” ma solo “ordinatorio”. In sostanza, non è venuta meno l’emergenza legata alla riparazione delle 7 vetture ferme da anni, ma c’è più tempo per procedere alla risoluzione di una vicenda assurda. È l’epilogo dello scandalo dei 7 tram che si sono fermati per riparazioni, non sono mai stati riparati ma “cannibalizzati” per estrarne pezzi di ricambio con cui aggiustarne altri. La vicenda fu oggetto di un’ispezione dell’ufficio speciale ministeriale, che intimò all’ATM di rimetterli in servizio entro l’8 giugno, pena il ritiro della licenza d’esercizio. In questi giorni, l’ATM e il Comune hanno avviato un’interlocuzione con l’Alstom – produttrice dei cityway – e unico soggetto titolato ad intervenire, per superare un secondo nodo: il contenzioso sollevato contro l’ATM, debitrice di notevoli somme. Sembra, dunque, come confermano sia l’assessore alla Mobilità che la dirigenza dell’ATM, che all’Ustif per il momento basti la riapertura del dialogo, per concedere un rinvio, ovviamente non illimitato. Ma presto o tardi, le vetture dovranno essere riparate e per farlo il Comune dovrà tirare fuori i soldi, da un lato per giungere ad un accordo transattivo con Alstom, dall’altro per pagare le manutenzioni colpevolmente trascurate in questi anni. E dovrà farlo il Comune, perché l’ATM al momento, non ha alcuna disponibilità: così il contributo comunale di 13 milioni all’azienda di trasporto verrà aumentato per il 2011. Un atto dovuto, visto che il Comune è tenuto a ripianare i debiti della sua azienda di trasporto, cosa che colpevolmente non ha fatto negli ultimi anni omettendo di approvarne i bilanci e di iscriverne le passività nel proprio. Tra l’altro, alla luce dell’ultimo documento contabile dell’Atm assentito dal Comune (del 2004) quest’ultimo risulta debitore appunto di circa 13 M€ verso la sua azienda. Senza contare il fatto che nel corso degli anni diverse sono state proprio le decisioni del Comune (assunzione dei parcheggiatori-ausiliari, assegnazione della gestione del tram senza aumentarne il contributo, e, appunto, la mancata copertura dei debiti) che hanno contribuito al rosso dell’ATM e a indirizzarla verso l’attuale disavanzo di 50 M€.