L’opposizione attacca e la società Metro Parma risponde. L’approvazione di un nuovo progetto (il secondo) definitivo, – scrivono Giorgio Pagliari (Pd), Paolo Pizzigoni (Altra politica), Marco Ablondi (Prc) e Gabriella Biacchi (Idv) – “ha portato ad una profonda modifica del tracciato con diminuzione delle fermate, con allungamento delle distanze tra queste e conseguenti problemi relativi alla copertura della domanda di trasporto pubblico sulla tratta della metropolitana”. Il secondo progetto è risultato – aggiunge l’opposizione – privo di documenti importanti. Ci si riferisce alla carenza di un computo metrico estimativo (che vuol dire non conoscere il costo effettivo dell’opera) e alla mancanza dell’analisi economico-finanziaria del computo metrico-estimativo e di un progetto di riorganizzazione della mobilità. L’auspicio della minoranza è che si prendendo atto dell’irrealizzabilità dell’opera. Replica Metro Parma spa: “Innanzitutto, rispetto al tracciato, la situazione attuale vede la linea C sostanzialmente inalterata, mentre la linea A ha ottemperato ad alcuni aspetti qualificanti. Rispetto al precedente progetto definitivo si registrano alcune differenze. La lunghezza del tracciato pari a 11.000 metri, si è ridotta di appena 400 metri e il numero totale delle fermate è passato da 20 a 17. I documenti di progetto, al contrario di quanto affermato, completi del Piano economico finanziario e dei computi metrici estimativi sono stati consegnati al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per esperire l’istruttoria relativa al progetto in sede di Conferenza dei Servizi». La Regione Emilia Romagna – dice la società – ha ricevuto da Metro Parma a fine marzo lo studio di aggiornamento delle previsioni della mobilità su Parma redatto da una primaria società di livello internazionale (la Steer Davies Gleaves) che ha confermato i precedenti studi della mobilità del 2004”.