La II Sezione del Tar del Lazio ha sbloccato i lavori per il prolungamento della Metro B1 di Roma da Rebibbia a Casal Monastero, la prima tratta che andrà oltre il Grande Raccordo Anulare. E’ stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalle imprese iscritte all’Acer riunite dietro la Cmb di Carpi dopo l’assegnazione dell’appalto al raggruppamento Salini-Vianini-Ansaldo. L’appalto per il prolungamento della Metro B ha un valore di circa 560 milioni di Euro e dovrebbe essere pronto entro 5 anni dall’apertura dei cantieri. Le imprese ricorrrenti chiedevano l’annullamento previa sospensiva del provvedimento di aggiudicazione definitiva del prolungamento della linea B e degli atti collegati ma anche il risarcimento dei danni pari tra il 5 e 10% del valore dell’appalto quindi una cifra tra i 50 e i 25 milioni di euro. Si sosteneva che l’azienda che si è aggiudicata gli appalti non fosse conveniente, bensì inidonea e inappropriata per l’interesse pubblico poiché metteva a disposizione del Comune poche risorse finanziarie, facendo aumentare il canone che lo stesso Comue avrebbe dovuto corrispondere. Inoltre, sempre secondo i ricorrenti, le modifiche all’ offerta presentata dai vincitori dell’appalto, tra l’ aggiudicazione temporanea e quella definitiva non sarebbero state regolari.