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Gerusalemme: la linea 1 sarà inaugurata in agosto

22 Giugno 2011
Reading Time: 4 mins read
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Gerusalemme: la linea 1 sarà inaugurata in agosto
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Dopo una travagliata realizzazione, dovrebbe essere inaugurato il prossimo agosto il servizio della prima linea metrotranviaria israeliana. Se è dagli anni Settanta che si parla di trasporto rapido per Gerusalemme, è solo negli anni Novanta che vengono completati i primi progetti. Tra gli obiettivi, sia l’offerta di un modo di trasporto rapido e veloce in un’area urbana così antica e complessa quale quella di Gerusalemme, sia la necessità di fermare il declino economico di una larga parte del centro antico.  La linea misura 13,8 km per 23 fermate: l’opera simbolo è sicuramente il Gesher HaMeitarim (o Chords Bridge) un ponte traviario/pedonale sospeso con tracciato planimetrico curvo, progettato da Santiago Calatrava. Un’antenna di 118 metri sostiene la campata di 160 m con una trama di cavi d’acciaio che ricorda una gigantesca arpa. Il costo dell’opera (comprensivo anche delle penali per i ritardi e delle varianti in corso d’opera) è stimato in 770 M€. La realizzazione è stata condotta da CityPass, un consorzio appositamente costituito, cui è affidata la concessione del servizio per 30 anni. CityPass è formato dale finanziarie Harel (20%), Polar Investments (17,5%) e dall’Israel Infrastructure Fund (10%), cui si aggiungono le imprese Ashtrom (27,5%) per la costruzione e Alstom (20%) per i rotabili. Il rimanente 5% è affidato a Connex (ora Veolia Transport). La linea farà servizio da domenica a venerdì dalle 5:30 alle 11:30 senza nessun servizio per il Sabbath ebraico. La frequenza sarà di 4,5’ in ora di punta; 8’ in morbida e 12’ la sera. Il carico giornaliero atteso è di 25.000 passeggeri.Le controversie sul progetto sono state numerose. Innanzitutto la scelta di passare nei territori occupati durante la “Guerra dei Sei Giorni”, servendo – e sostenendo – gli insediamenti dei “coloni” in territorio palestinese, come French Hill e Pisgat Ze’ev, giudicati illegali da diversi Osservatori Internazionali. Questa scelta progettuale è stata ritenuta volutamente provocatoria, tanto da portare la banca olandese ASN a ritirare il proprio sostegno inzialmente concordato a Veolia. Stessa scleta per il fondo pensionistico svedese AP7 circa il proprio appoggio ad Alstom. Sia Veolia che Alstom sono state citate dall’Autorità Palestinese davanti alla Corte Suprema francese. Israele, d’altro canto, ha annesso Gerusalemme Est nel 1980 e considera la città indivisibile (diversamente dal resto dei Territori Occidentali che controlla formalmente ma non ha mai annesso). Durante il dibattimento, è emersa una forte azione di “lobbing” da parte dell’Autorità Palestinese sul Governo saudita per costringere Alstom e Veolia ad abbandonare il progetto, paventando l’annullamento della commessa miliardaria dell’ Haramain Express e lo stesso progetto della Ferrovia del Golfo (25 miliardi di $).

Nel novembre 2009 la società civile palestinese inizia una severa campagna di protesta, sotto lo slogan “Boicotta, Disinvesti e Sanziona” verso i sei Stati del “Concilio di Cooperazione del Golfo Persico” per sospendere il progetto internazionale della “Ferrovia del Golfo” come contropartita per la violazione in atto. A tutt’oggi il dibattimento internazionale sulla liceità o no della scelta del tracciato è in atto, anche se l’opera è formalmente conclusa. Ma il tram ha generato un violento dibattito anche a livello locale dell’Amministrazione israeliana: fortemente sostenuto dalla vecchia Giunta, la nuova guidata da Nir Barkat ne ha pesantemente criticato l’impatto – secondo un modus operandi non nuovo per il lettore italiano – attribuendo al tram un aumento (spesso non giustificato) di rumore e inquinamento per il centro storico di Gerusalemme e un blocco intollerabile della circolazione per tutta la durata dei cantieri. Alcuni residenti hanno addirittura mosso una class-action da 1,2 miliardi di NIS (244 M€) contro CityPass: nel marzo scorso la Corte di Gerusalemme ha giudicato inammissibile la richiesta per insussistenza dell’accusa. Ultima voce nella lista nera è stata la polemica sui costi: dagli iniziali 500 milioni di NIS (110 M€ ovvero 8 M€/km) il costo finale dell’opera è salito a 1,2 miliardi di NIS con un aumento del 130%. 5 anni di ritardo della consegna dell’opera sul tempo previsto da cronoprogramma iniziale hanno poi causato una serie di penali con un quadro economico finale stimato in 3,8 miliardi di NIS (+760% pari all’esorbitante 770 M€, 55,9 M€/km). Si consideri che il Cords bridge ha avuto un costo di circa 70M€, con un’incidenza relativamente bassa sui costi finali. Formalmente Gerusalemme consta di una parte israeliana (840.255 abitanti su 316 kmq) e una parte – Gerusalemme Est – palestinese (823.500 abitanti su 585 kmq). In totale la città con 1.690.840 residenti è la seconda area urbana israeliana dopo Tel Aviv e una delle più grandi e importanti del Medio Oriente. La linea 1 è la prima linea di trasporto rapido della città e la prima realizzazione di un Master Plan approvato nel 1998 che prevede 5 linee di tram e busvie ad alto livello di servizio che, all’orizzonte 2025, dovrebbe risolvere le maggiori criticità di traffico – e non solo – di una città millenaria come Gerusalemme al centro di una questione così delicata come quella tra Israele e Palestina. Maggiori informazioni sul sito: www.citypass.co.il

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