Nell’affare Civis, il progetto del “tram su gomma a guida ottica”, è scoppiata la guerra fra l’azienda trasporti pubblici di Bologna e l’associazione temporanea di imprese che avrebbe dovuto realizzare il progetto, composta da Irisbus e Consorzio Cooperative Costruzioni. Tutto parte dalla decisione della Commissione interministeriale sulla sicurezza dei trasporti che ha bocciato il Civis, un progetto da 140 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare il centro di Bologna a San Lazzaro di Savena, definendolo inadeguato e poco sicuro. In particolare si notava che l’uso della guida ottica non offre alcuna garanzia di sicurezza nella marcia. Il quotidiano “Il Fatto” informa di un recente carteggio che prospetta una guerra lunga e dolorosa tra le parti. Nel mese di agosto scorso ATC invia all’ATI una comunicazione in cui si dice che in base al parere della relazione ministeriale, l’opera non sembra rispecchiare quello che fu deliberato e previsto dal contratto sulla base dell’offerta di aggiudicazione e pertanto ATC non esclude conseguenze sul piano contrattuale. L’ATI non tarda a rispondere affermando che bisogna ancora capire realmente ci fu un mancato adempimento contrattuale. Nella risposta si accusa ATC di aver anticipato la sospensione del rapporto contrattuale: secondo quanto riportato dal “Fatto” l’ATI ritiene che la relazione della Commissione di sicurezza sia “illegittima sotto vari profili di fondamentali principi di legittimità, trasparenza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione”. L’ATI ha intanto presentato un “ricorso gerarchico” al Ministero dei Trasporti, chiedendo l’annullamento o almeno la revisione delle conclusioni finali della Commissione. Tutto in gioco, quindi, in attesa che la Procura si pronunci sulle due comunicazioni e lo stesso ricorso.