Nell’ambito del progetto di ricerca sulle aree urbane e metropolitane avviato nel 2012, pubblichiamo l’outlook 2015 sulle grandi città italiane.
Il lavoro è presentato in un poster.
I dati sono disponibili nella pagina dei dati demografici.
Le aree urbane analizzate sono 38: sono comprese tutte quelle agglomerazioni o conurbazioni in cui il centro urbano di riferimento (pivot) ha una popolazione feriale superiore alle 150.000 persone.
Tutte i centri analizzati vedono un trend in moderata crescita: il valore più elevato (+6%anno) è quello di Roma ma è legato ad un riallineamento del dato censuario a quello della popolazione iscritta all’Anagrafe. Un controllo fisiologico, dal quale scaturiscono sempre delle polemiche: si veda questa nota particolarmente chiarificatoria al riguardo.
La prima classifica è quella della popolazione feriale, ovvero del numero totale di utenti (city-user) che durante la settimana utilizzano la città: popolazione residente; pendolari dall’area urbana esterna e dell’area metropolitana; stranieri stabilmente residenti in Italia ma ancora non regolarizzati in maniera ufficiale; studenti domiciliati ma formalmente residenti altrove; popolazione diplomatica ovvero cittadini stranieri con permesso speciale di residenza in Italia; turisti presenti mediamente. Il perimetro geografico considerato è quello del nucleo storico più la città cosidetta consolidata (o novecentesca).
La seconda classifica è quella della zona urbana vasta, intesa come la somma delle unità amministrative (comuni) interessanti dal continuum edificato della città pivot. In questo caso il dato è quello della popolazione residente più gli stranieri residenti ma non registrati.
Al primo posto Milano, unica città italiana con oltre 4 milioni di residenti; Roma e Napoli con oltre 3 milioni; Torino e Palermo con oltre 1 milioni.
L’ultimo indicatore è l’estensione dell’area metropolitana intesa come il continuum relazionale e funzionale della città pivot. La definizione accolta nell’outlook è diversa da quella adottata in altri studi pubblicati in questo sito. In particolare, per l’outlook è stata adottata una definizione più restrittiva in linea con la letteratura anglossasone: l’area metropolitana è qui intesa come Zona Urbana Vasta mentre la definizione precedente (che coinvolge esclusivamente il legame funzionale e non la continuità dell’edificato) è da intendersi come regione metropolitana. In sintesi, facendo riferimento all’approccio angloasassone e all’approccio francese:
STUDI URBANI “CITYRAILWAYS”
Area Urbana = Unité urbaine
Zona Urbana Vasta = Metropolitan Area
Area Metropolitana = Metropolitan Region
Regione Metropolitana = unione di aree metropolitane
OUTLOOK URBANO
Area Urbana = Urban core oppure downtown
Zona Urbana Vasta = Agglomeration oppure Conurbation
Area Metropolitana = Metropolitan Area
Seguendo l’approccio anglossassone, Milano guida la classifica con 6,6 milioni di residenti. Seguono Napoli (5,2) e Roma (4,4). In tutto sono 7 le aree con oltre un milioni di abitanti. Anche in questo caso è Roma (+11.7% in due anni) quella che ha realizzato il maggior incremento. Seguono Parma (+7,7%), Reggio Emilia e Napoli (+6,0%).
L’elaborazione è svolta sulle seguenti basi di dati:
Popolazione residente: Istat
Popolazione straniera presente ma non registrata: Idos-Migrantes, Istat
Popolazione studentesca: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Popolazione diplomatica: Ministero degli Esteri
Flussi turistici: Osservatorio Nazionale del Turismo, Istat