Quello dei Personal rapid transit (PRT) – in italiano, Trasporto Personale Automatico (PAT) – fu un concetto che si fece strada nel mondo dei progettisti dei trasporti sul finire degli anni Sessanta. In un momento nel quale l’automobile sembrava non lasciare alcuno spazio al trasporto pubblico, anche in termini di appeal, portare l’auto sulle rotaie sembrava una alternativa allettante. O, quantomeno, inevitabile.

Ma, come spesso accade nel mondo di trasporti, la discussione sui PRT sfociò più nella speculazione che nella prototipazione di un prodotto commerciale: con l’eccezione del Morgantown PRT della West Virginia University (del 1975) il dibattito sul Personal Rapid Transit sfociò nella produzione dei people-mover automatici, sostanzialmente relegati al trasporto ettometrico all’interno degli scali aeroportuali, dei parchi di divertimenti e comunque in specifici e limitati contesti urbani. Tutt’altra cosa rispetto alle aspettative iniziali di creare delle infrastrutture di trasporto urbano diffuso.

Tra il 2012 e il 2015 l’idea del PRT viene ripresa dal Warwick Manufacturing Group (WMG), dipartimento dell’università di Warwick (West Midlands, Inghilterra, a circa 19 km da Coventry). Insieme alla società Transport Design International di Stratford-upon-Avon, viene elaborato il progetto di un PRT 2.0.
Il concetto di “Very Light Rail”
L’idea alla base del VLR è sostanzialmente quella di alleggerire, nel vero senso del termine, l’infrastruttura tramviaria in modo da ridurre costi unitari e tempi di realizzazione. Un veicolo costituito da una scocca alleggerita dall’uso di parti in fibra di carbonio e alluminio, con 50-70 posti al massimo, equipaggiato con pacchi batterie per evitare la posa in opera di pali e linea di contatto.


Il veicolo è predisposto all’esercizio autonomo a guida assistita (GoA 2-3) o, in futuro, senza personale a bordo (GoA 4).
Il pacchetto completo VLR è di 8-9 milioni di euro al km contro i 25-40 milioni delle realizzazioni tramviarie ordinarie. Lo stesso armamento è più leggero, con uno spessore di scavo ridotto a 30 cm.

La prima realizzazione
La prima linea di VLR è in costruzione a Coventry, dal Policlinico alla stazione centrale attraverso il centro storico. Coventry è un comune di 98,6 km quadrati con 371.521 ab. (2019): il bacino che gravita sulla città è di circa 675.400 ab., integrato nell’area metropolitana di Birmingham/West Midlands (1.846 km quadrati e 3.929.708 ab. terza del Paese dopo Londra e Manchester).
Dovrebbe entrare in servizio a fine 2024 anche se l’Amministrazione di Coventry ha chiesto che la prima tratta fosse operativa in tempo per il 2021, anno in cui Coventry sarà “Città della cultura”.
Per il finanziamento dell’opera (16,3 milioni) sono stati resi disponibili 2,7 milioni dal Fondo nazionale di sviluppo (UK Government’s Local Growth fund) e 13,6 milioni dal fondo di ristrutturazione della West Midlands Combined Authority (WMCA, letteralmente “autorità combinata” una innovativa struttura di governo locale del Regno Unito finalizzata al miglior coordinamento e sviluppo di politiche comuni fra diverse municipalità in zone densamente urbanizzate).
L’esercizio sarà curato da Transport for West Midlands (TfWM). La frequenza di servizio programmata è di 3’ in ora di punta, 4’ nel resto della giornata.

Linkopedia
Pagina ufficiale del VLR di Coventry