Pur non essendone la capitale, Casablanca è il principale centro economico e finanziario del Marocco e, con Il Cairo e Algeri, la più grande metropoli del Maghreb (la Grand-Casablanca conta 4.060.396 ab. su 1.652 kmq). Si tratta del secondo sistema tranviario marocchino, ad essere inaugurato, dopo quello di Rabat-Salé: a scartamento ordinario, misura 31 km e conta 48 fermate. La linea collega i quartieri est (Sidi Moumen, Moulay Rachid) con i sobborghi sudoccindetali (Hay Hassani e zona universitaria) passando per il centro. Il servizio è effettuato con 74 mezzi Citadis di Alstom ed è espletato da CasaTram, una società del gruppo RATP di Parigi. La T1, a regime previsto per il 2015, trasporterà 250mila passeggeri giorno in totale.
C’è un “pezzo” di Italia nella prima linea tranviaria di Casablanca, inaugurata ieri dal Re del Marocco, Mohammed VI, insieme a Abdelilah Benkirane, Primo Ministro del Marocco, e Jean-Marc Ayrault, Primo Ministro francese. Il sistema di trazione dei 74 tram Citadis, prodotti da Alstom per Casa Transports – la compagnia pubblica che gestisce la rete di trasporti di Casablanca – è stato infatti progettato e prodotto nella sede Alstom di Sesto San Giovanni (MI – 390 dipendenti). L’ordine, assegnato ad Alstom, nel 2009 e integrato l’anno seguente con due contratti aggiuntivi, prevedeva, oltre alla realizzazione dei tram, anche l’installazione dei sistemi di segnalamento e di alimentazione. Sono in corso i lavori per una seconda linea, la T2, che collegherà con un percorso di 17 km il quartiere Aïn Diab a Aïn Sebaâ passando per El Fida e Derb Sultan. La T2 utilizzerà un tratto oggi servito dalla T1, compreso tra la fermata Anoual e il terminale di d’Aïn Diab.
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