Tariffe alle stelle e servizi ridotti all’osso per bus, tram, metro e treni regionali, passeggeri in fuga dai mezzi pubblici, personale in esubero per migliaia di addetti. Questo il bilancio complessivo di una indagine condotta da ASSTRA presentata ieri a Roma. Un dimagrimento di meno 196 milioni di km percorsi all’anno per i servizi di trasporto pubblico locale (TPL) e meno 3,9 milioni di treni-km per le ferrovie regionali (esclusa Trenitalia). Questo nell’ipotesi di una riduzione delle risorse destinate al TPL del meno 10% come conseguenza dei tagli previsti ad oggi nella manovra economica. Ma la sforbiciata al settore potrebbe essere molto più pesante e rendere plausibile una diminuzione delle risorse per il servizio oggi offerto alle collettività locali su tutto il territorio del meno 20%. In questo caso il taglio registrerebbe un saldo di meno 392 milioni di km offerti in servizi TPL e meno 7,8 milioni di treni-km. “I tagli previsti dalla manovra per il settore dei trasporti pubblici locali se verranno confermati nella ampîezza e portata prospettata, sono la condanna a morte certa del sistema dei trasporti pubblici locali come lo conosciamo oggi in Italia. La nostra è una previsione né fosca, né terroristica, né tantomeno politica, ma solo realistica e concreta, dettata dalla volontà di stare coi piedi per terra, affinché sia la politica che i cittadini sappiano a cosa si va incontro a determinate condizioni. Una posizione, la nostra, opposta a quella dell’Amm. Delegato di Fs, ing. Moretti, che in una dichiarazione dell’altro giorno prende le distanze dal problema dei tagli al TPL; lui ha alle spalle il ministero dell’economia”. Questo l’incipit di Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA, della conferenza stampa in cui sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta dall’associazione su un campione di 50 aziende assolutamente rappresentativo dell’intero settore. L’indagine accende una spia rossa non solo sulla quantità di TPL messa a rischio, ma anche sulla qualità del servizio. Va messo in conto un taglio diretto di risorse per la sostituzione degli autobus di 167 milioni di euro, inoltre sono fortemente a rischio i fondi FAS con cui alcune regioni finanziano l’acquisto di nuovi autobus, per non parlare del peggioramento dei margini aziendali che renderà quasi impossibile l’acquisto di nuovi mezzi in autofinanziamento da parte delle aziende. “Piove sempre sul bagnato, commenta Panettoni illustrando il taglio agli investimenti – questa decurtazione di fondi per il rinnovo dei mezzi renderebbe ancora più aspra una cura dimagrante iniziata già da tempo. Il nostro settore ha infatti registrato negli ultimi anni un crollo degli investimenti per svecchiare il parco mezzi, ridotti di 1/6 in soli 5 anni. Riduzione dell’offerta, tagli delle linee, soppressione delle corse non potranno non avere delle ripercussioni negative anche sulla domanda di trasporto con gravissimo danno e pregiudizio per milioni di viaggiatori e pendolari. Per questo le proiezioni operate dalle aziende di trasporto si sono estese all’analisi delle conseguenze sull’andamento della domanda di trasporto, con questi risultati: 270 milioni di passeggeri in meno all’anno (ipotesi taglio risorse del 10%), cioè 740.000 persone in meno al giorno. A subire l’emorragia di utenti sarebbero soprattutto i servizi extraurbani e ferroviari con una ipotesi di perdita passeggeri del – 6,4% , a fronte di una perdita passeggeri del – 4,3% per i servizi urbani. La manovra picchia duro su un settore che non ha per definizione margini di recupero in grado di assorbire i tagli enormi ipotizzati. I 15 milioni di italiani che oggi salgono e scendono da bus, tram e treni ogni giorno dovranno prepararsi ad un inevitabile aumento delle tariffe che occorrerebbe applicare per compensare i tagli ed assicurare il servizio. Con l’ipotesi di tagli alle risorse del 10%, la ricerca registra una ipotesi di incremento delle tariffe del + 36%. Se si riducono i servizi si riduce anche la forza lavoro necessaria a produrli. I tagli al personale saranno inevitabili ed il personale che maggiormente ne risentirà sarà quello addetto alla guida. L’ipotesi del taglio risorse del 10% produce nel campione ASSTRA una proiezione di taglio del personale di – 9.860 addetti di cui 8.120 addetti alla guida. Il dimagrimento sociale del comparto autoferrotranvieri sarebbe del – 7,2% nei servizi urbani e – 8,9% nei servizi extraurbani e ferroviari.