L’idea della sotterranea a Milano risale al 1857, 17 anni dopo la costruzione della ferrovia Milano-Monza, mentre a Londra si stava ancora progettando il primo cantiere del tube. Dopo un secolo di studi e proposte, le vicissitudini delle due Guerre che vedono l’Italia pesantemente colpita a livello economico rendono impossibile l’avvio di una impresa così onerosa. Così i cantieri apriranno solo un secolo dopo, nel 1957 e furono finanzianti direttamente dal Comune di Milano anche con un prestito obbligazione chiesto alla cittadinanza (Deliberazione Consiliare 5 marzo 1956).
Il metodo di costruzione della prima tratta prevedeva lo scavo in trincea a cielo aperto, la costruzione del tunnel a sezione rettangolare e quindi la copertura con travi in cemento armato e solettone. Questo sistema, studiato dai tecnici di Metropolitana Milanese, risultava ancora innovativo per l’epoca divenne noto come “Metodo Milano” (più noto oggi come “cut and cover”).
L’accentuarsi di problemi di traffico urbano e la conseguente necessità di limitare l’impatto dei nuovi lavori sulla viabilità ha comportato l’esigenza di adottare tecniche meno invasive come lo scavo a foro cieco (scavo meccanizzato).
La prima tratta, da Marelli a Lotto, fu attivata il 1º novembre 1964; la tratta era lunga 11,8 km e comprendeva 21 stazioni. All’inaugurazione presenziarono i ministri Arnaudi, Russo, Spagnolli e Tremelloni; il discorso di rito venne tenuto dal sindaco di Milano Pietro Bucalossi alla stazione capolinea di Lotto. Pietro Bucalossi che avrà occasione di trasporre questa esperienza, una volta divenuto ministro, in una legge fondamentale per l’urbanistica italiana, la L.10 del 1977 (nota proprio come legge Bucalossi).
La Linea 1 ha rappresentato per l’ingegneria e l’industria italiana la prima grande esperienza nel settore delle costruzioni sotterranee urbane e ha consentito di mettere in pratica gli studi e gli esperimenti elaborati dai tecnici di Metropolitana Milanese insieme al Politecnico e alla società ICOS.
Tra le opere ingegneristiche di maggior rilievo si ricorda l’intersezione tra le linee 1 e 2 nel tratto Cairoli – Cadorna con la costruzione di una curva unica di ampio raggio, che ha richiesto l’apertura di due varchi nelle mura del Castello Sforzesco e il passaggio della linea vicino alle fondamenta dell’antica torre del Filarete.
La costruzione della Linea 1 ha inaugurato anche la stagione dei ritrovamenti archeologici e della scoperta di siti di interesse storico per la città di Milano. Durante i lavori di scavo, sono stati rinvenuti nel sottosuolo molti reperti archeologici. Sotto la supervisione del Sovrintendente per i Beni Artistici e Storici, prof. Mirabella Roberti, in via Mercanti è stato riportato alla luce un tratto di basolato romano e in piazza Duomo sono state rinvenute le vestigia dell’antica cattedrale di Santa Tecla e del battistero di San Giovanni, risalenti forse al IV secolo d.C. I reperti sono stati sistemati in modo da essere visibili al pubblico sotto il rialzo della gradinata anteriore del Duomo.
La linea rossa è stata anche antesignana nella comunicazione nei trasporti: nel 1964 il progetto elaborato da Bob Noorda vince il prestigioso Compasso d’Oro, il riconoscimento che viene assegnato dall’Associazione Disegno Industriale con l’obiettivo di premiare e mettere in valore la qualità del design italiano.
Oggi la linea 1 misura 27 km e conta 38 stazioni. Il tracciato corre da Sesto FS a Bisceglie passando per il cuore commerciale di Milano (via San Babila). Molto importante la diramazione che dalla stazione Pagano corre verso Nordovest, raggiungendo oggi la nuova Fiera di Milano a Rho. La linea quotidianamente trasporta 433.000 passeggeri (dato feriale di massimo carico).
Per seguire le celebrazioni vi segnaliamo l’ottimo sito creato dalla Fondazione Franco Albini, con il contributo della Galleria d’Arte Campari e la consulenza storica e tecnica di Giovanni Luca Minici.