L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato, per la prima volta in modo definitivo nella giornata di ieri 17 Ottobre 2013, che l’aria inquinata che respiriamo è cancerogena per l’uomo: “IARC: Outdoor air pollution a leading environmental cause of cancer deaths” Per quanto si avesse già da tempo la conoscenza di effetti negativi sulla salute determinati dagli inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, il passaggio di ieri ha un’importanza storica perché, come si legge nel rapporto N. 221 della Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro: “è la prima volta che gli esperti hanno classificato l’inquinamento dell’aria ambiente come una causa del cancro”. La dichiarazione dello IARC si basa sulla valutazione indipendente di più di 1.000 pubblicazioni scientifiche basate su studi epidemiologici di larga scala, effettuati nei 5 continenti, su milioni di persone in Europa, Nord e Sud America e Asia. La portata di questa notizia aprirà scenari nuovi nella programmazione di nuove regole che dovranno riguardare la pianificazione, la progettazione e modificare l’intero assetto istituzionale deputato al rilascio di autorizzazioni e pareri di conformità ambientale in tutto il mondo.
Il fenomeno dell’inquinamento dell’aria presenta forte variabilità e dipende in modo significativo dalle sorgenti locali presenti sul territorio, per cui è necessario che i cittadini non solo conoscano lo stato dell’aria che respirano, ma che siano anche consapevoli delle cause che ne determinano la qualità. Questo per consentire di poter collaborare con le istituzioni nella definizione di politiche del territorio basate sulla collaborazione e la condivisione di obiettivi e interessi comuni. La dichiarazione dell’OMS deve far riflettere tutti circa l’importanza di partecipare attivamente al cambiamento, ormai inevitabile e necessario per poter garantire una prospettiva di sostenibilità ambientale e sociale nei paesi e nelle città di tutto il mondo. Un cambiamento che non può che partire da un completo ripensamento della mobilità nelle grandi città e da una nuova politica del trasporto pubblico: sempre più Cityrailways e meno auto! La pubblicazione IARC è disponibile in e-book a questo link.