Il Paese che ha visto, il 3 ottobre 1839, la seconda ferrovia d’Europa, a soli 9 anni dalla Manchester-Liverpool.
Il Paese che oggi, vede ancora grandi città come Palermo, essere raggiunte da linee a binario unico.
Il Paese che nel 1961 costruiva la prima monorotaia a sella, a Torino ’61.
Il Paese che ancora progetta città come l’America pianificava i sobborghi nel 1960.
Il Paese che vanta alcune delle reti tranviarie più estese del mondo.
Il Paese la cui capitale ha la metropolitana più corta e trascurata di qualunque altra metropoli.
Il Paese che è stato capace di costruire le prime e più ardite gallerie ferroviarie del mondo.
Il Paese che dismette un patrimonio di 250 piccoli e medi scali merci perché non redditizi.
Il Paese che ha progettato il treno che per generazioni ha significato modernità: il Settebello.
Il Paese che non investe nei trasporti locali perché non redditizi.
Il Paese che ha la stazione più frequentata del continente, quella di Roma Termini.
Il Paese che non ha mai regalato una stazione a una città Patrimonio dell’Umanità come Matera.
Il Paese che entrava nel boom del 1960 con la più estesa rete di trasporto elettrico urbano d’Europa.
Il Paese che approva Piani Operativi al 2020 che finanziano per oltre l’80% la mobilità su strada.