Lo scorso venerdì la compagnia ferroviaria JR Hokkaido, una delle società nate nel 1987 dalla divisione della JNR, che opera nell’isola settentrionale di Hokkaido, ha annunciato che oltre metà delle sue linee sono a rischio di chiusura, si parla di ben 1237 km in 13 tratte. Il Giappone è sempre più un paese urbano, le campagne negli ultimi decenni si sono spopolate in favore delle grandi città e nel nord gran parte degli abitanti si sono concentrati a Sapporo che infatti ha un’adeguata rete di trasporto pubblico (tram, metro e treni) mentre le altre aree hanno un popolazione minima composta prevalentemente da anziani. Per esempio le tratte Hokkaido-Iryodaigaku e Hokkaido-Iryodaigaku sulla Sassho Line per un totale di 47.6 km, la tratta tra Furano and Shintoku di 81.7 km sulla Nemuro Line e la tratta tra Fukagawa e Rumoi sulla Rumoi Main Line di 50.1 km hanno meno di 200 passeggeri per km giornalieri. Queste tratte saranno quasi sicuramente chiuse e sostituite con autobus.
Per le altre tratte che hanno fino a 2000 passeggeri per km giornalieri JR Hokkaido cercherà di trovare un accordo con le prefetture locali per condividere le spese cedendogli la proprietà dell’infrastruttura ferroviaria. In questo modo la speranza è che la proposta possa ricevere una buona accoglienza. In Giappone molte linee ex-JR sono diventate di proprietà degli enti locali e vengono chiamate “terzo settore”. Normalmente queste linee devono sopravvivere attirando più passeggeri possibili puntando non solo sui pendolari ma anche sui turisti altrimenti rischiano la chiusura, per queste società è spesso difficile sopravvivere. Con la chiusura o la cessione di oltre della metà della rete JR Hokkaido conta di mettere in sicurezza i suoi conti per poter investire nella sicurezza e ammodernamento entro il 2019, data entro cui dovranno essere prese le decisioni definitive riguardo a quali tratte saranno chiuse.