Se fino ad oggi la Gran Bretagna si è mantenuta al margine della rete AV europea, l’attuale Governo ha deciso per un cambio di rotta. L’High Speed (HS) oggi connette Londra al cuore dell’Europa attraverso il tunnel della Manica: l’HS1 parte da St. Pancras e con un percorso di 114 km raggiunge Folkestone dove inizia l’Eurotunnel. Superata la Manica l’HS1 è connessa alla francese LGV Nord che raggiunge Lille e Parigi e alla linea belga LGV1 che da Lille porta a Bruxelles. In tutto un sistema di 617 km prima tratta AV per traffico con un volume totale di 54,7 milioni di passeggeri/anno.
Ora l’esecutivo guidato da Cameron intende – a dispetto dell’austerity intrapresa già dalla scorsa primavera con misure draconiane sulla spesa pubblica – realizzare una seconda linea, disgiunta dalla HS1, per unire Londra a Birmingham, terza città del Paese. L’HS2 dovrebbe essere solo la prima tratta dello sviluppo dell’AV verso Manchester e il Nordest del Paese. L’Inghilterra, terra di antica e consolidata urbanizzazione e culla della rivoluzione industriale, ospita alcune delle aree urbane più grandi del continente: Londra (11.153.500 ab. su 4.176 kmq), Manchester (3.294.500 ab. su 2.204 kmq) e la vicina Liverpool (1.763.350 ab. su 992 kmq), Birmingham (2.961.700 ab. su 1.143 kmq), Nottingham (1.065.200 ab. con la vicina Derby), Leeds (2.212.590 ab. su 2.034 kmq) e Sheffield (1.285.600 ab. su 1.559 kmq) e Newcastle (1.235.120 ab. su 678 kmq). Contando anche la scozzese Glasgow (1.190.200 ab.) la Gran Bretagna ospita ben 9 città milionarie entro un raggio di 300 km: un bacino interessante per i servizi AV.
Il nuovo tracciato costerà 32 miliardi di £ (38 miliardi di €) per 225 km (circa 170 M€/km): per andare da Londra a Birmingham si passerà da 70 min a 55 m. La chiave del progetto non è però in questo risibile risparmio di tempo ma nella possibilità futura di raggiungere Manchester in 1h06’ min contro le 2h08’ attuali, Glasgow in 2h 32’ contro le attuali 4h 20’ ed Edimburgo in 2h06’ a fronte di 4h05’. La rete obiettivo una dorsale Londra-Birmingham-Edimburgo con diramazioni per Manchester, Liveropool e Glasgow. A sud saranno realizzati due connettori: uno con la HS1 e uno con l’aeroporto di Heathrow. Il problema restano i tempi: 2026 per il completamento della HS2 sino a Birmingham, 2033 per la connessione con Heathrow e Manchster, 2044 per Glasgow ed Edimburgo.
Se per il Governo l’AV poterà 40mila nuovi posti di lavoro, alla presentazione del progetto le reazioni di analisti e tecnici non sono state certo entusiaste. I dubbi maggiori ci sono proprio sulla capacità di gestione dei conflitti con le comunità locali che potrebbe ulteriormente allungare tempi e far lievitare i costi: è già successo per la tratta Londra-Birmingham con lo stravolgimento del progetto iniziale a seguito delle proteste delle comunità locali. 127 km di gallerie e trincee profonde su un totale di 225 km hanno portato a un aumento della spesa del 164%. Secondo quanto riportato dal Financial Times il concetto di convenienza dell’HS2 è opinabile. Citando i dati ufficiali sulle previsioni di spesa per la nuova infrastruttura ferroviaria pubblicati sul sito del ministero dei Trasporti, il quotidiano economico londinese ha evidenziato come il rapporto costi-benefici del progetto HS2 sul tracciato Londra-Birmingham sia stato rivisto da 1,8 € per ogni euro investito a 1,6 €. Un dato che contrasta nettamente con le aspettative di alcuni esponenti del Governo che stimano in un più convincente range 2,0-3,0€ il ritorno per € investito i ricavi dell’opera sul lungo periodo. Dubbi e polemiche tutto sommato fisiologici per quello che sarà la prima grande opera del nuovo millennio ad essere messa in cantiere nel Regno Unito. Clicca qui per la mappa interattiva