Blackpool (139.289 ab.) è una città portuale e balneare (18 km di lungomare) del nordovest dell’Inghilterra. Dopo la crisi della cantieristica navale e il collasso del sistema economico dell’entroterra (Manchester e West Yorkshire) fondato principalmente sul carbone e sull’industria dell’acciaio, la città è entrata in una profonda crisi identitaria.
Dalla fine degli anni Ottanta, Blackpool e tutta la penisola della Fylde Coast si è trasformata in un quartiere dormitorio per la città di Preston (245.829 ab., a 80 km) che al contrario aveva conservato una moderata attività produttiva e terziaria. Blackpool è al sesto posto tra i comuni inglesi più colpiti dalla crisi e il primo in assoluto per contrazione dei redditi nel periodo 2000-2010. Molto basso è anche l’indice di possesso di automobili: il 36.7% dei cittadini non possiede alcun veicolo proprio.
Blackpool ospita una vecchia linea tranviaria – ultimo residuo di una rete ben più estesa – mantenuta in vita per scopi prettamente turistici con il servizio di vecchi tram a due piani principalmente nella stagione balneare. Man mano che l’obsolescenza aumenta i passeggeri diminuiscono: dai 5,5 milioni per anno del 1990 si passa ad appena 1,1 milioni del 2011. Nello stesso 2011 con l’entrata in servizio dei primi veicoli moderni acquistati dal Comune per rilanciare la linea si aumentano le corse giornaliere: in appena un anno, al 2012, i passeggeri annuali risalgono a 4,6 milioni.
La Fylde Coast è stata ed è tuttora fortemente legata al turismo e all’industria vacanziera (13 milioni di presenze per anno). La Municipalità studia i successi del “tram francese” e decide di elaborare un Master Plan urbanistico e sociale in cui la spina dorsale sia proprio il tram. Il Department for Transport (DfT) approva un finanziamento da 101 milioni di £ per la ristrutturazione della via di corsa; un nuovo segnalamento; il rifacimento di 83 pedane di fermate, pienamente accessibili; due nuove sottostazioni; un nuovo deposito; 16 moderne vetture Flexity a pianale completamente ribassato. Una rivoluzione che vuole restituire, attraverso il tram rinnovato, una nuova immagine alla città di Blackpool: una vera e propria operazione di marketing territoriale per un luogo che vive di turismo ma che era ormai diventato il luogo per eccellenza, in Inghilterra, della crisi economica e del degrado (e si sa come la “sindrome del vetro rotto” possa avere effetti devastanti sul turismo).
La fase II del progetto prevede che la linea tranviaria – che oggi si estende per intero sui 18 km di lungomare – possa essere prolungata alla stazione ferroviaria e, soprattutto, essere legata a due linee ferroviarie regionali con un servizio tram-treno. Questo avrebbe un duplice effetto: aumentare l’appetibilità del sistema per i turisti, che principalmente arrivano in treno da Manchester e dal Sud dell’Inghilterra e mettere in rete i borghi rurali ed i centri minori della penisola che restano fuori dal sistema turistico. In sostanza, attraverso l’ampliamento del servizio tranviario si vuole realizzare uno scambio con il territorio che possa favorire attività di vendita di prodotti locali oppure di offerta ricettiva “complementare” come quella dei B&B e gli agriturismi.
Al 2017 si prevede una rete di 32 km di tranvia e ferrovia leggera con un carico annuale di 10,6 milioni di passeggeri. Al 2020 si prevede la rigenerazione del 40% del lungomare. Si prevede anche che la disoccupazione possa scendere del 10% (attualmente supera il 32%). Tutto grazie al tram.